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Cattolica, richiedente asilo di 18 anni violentata nei bagni della stazione

La giovane, ospite di una comunità per rifugiati, sarebbe stata violentata da un ragazzo africano. Si è confidata solo due giorni dopo i fatti e, accompagnata in ospedale, i medici hanno constatato le lesioni compatibili con lo stupro.
A cura di Susanna Picone
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Una ragazza di diciotto anni, arrivata in Italia come richiedente asilo, sarebbe stata violentata nei bagni della stazione ferroviaria di Cattolica, nella provincia di Rimini. Ad aggredirla sarebbe stato un giovane africano. Secondo quanto scrivono i quotidiani locali che hanno riportato la notizia la giovane, ospitata da una comunità per rifugiati, sta seguendo a Cattolica un tirocinio di avviamento al lavoro presso un negozio della zona. Il giorno prima dell’aggressione aveva conosciuto il presunto stupratore e i due giovani si erano scambiati alcune frasi in inglese. La sera dopo, poco dopo le 18,30, la ragazza ha ritrovato quell’uomo fuori dal negozio ad attenderla. Insieme sono arrivati alla stazione degli autobus dove lei avrebbe dovuto prendere un pullman per rientrare in comunità. Nei pressi della stazione l’uomo avrebbe quindi chiesto alla diciottenne indicazioni per il bagno e lei si sarebbe offerta di accompagnarlo per mostrargli la strada. Ma a quel punto, una volta arrivati davanti alla porta, lui l’avrebbe afferrata con la forza, trascinata nei bagni e abusato di lei.

In corso le indagini – La ragazza avrebbe urlato ma, complice il rumore del passaggio dei treni, le sue grida sono rimaste senza aiuto e nessuno avrebbe visto nulla di quanto accaduto. Dopo la violenza, lui si sarebbe allontanato facendo perdere le sue tracce mentre lei sarebbe riuscita a salire sull’autobus per rientrare in comunità. Per due giorni la giovane non ha rivelato a nessuno il dramma vissuto, poi finalmente ha trovato il coraggio per parlare con i volontari della struttura. Accompagnata in ospedale, i medici hanno constatato le lesioni compatibili con lo stupro, ed è partita la segnalazione alle forze dell’ordine. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha aperto un fascicolo per stupro: le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile della questura di Rimini.

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