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Catania: medici dirottavano pazienti da strutture pubbliche a private

Dirottando i pazienti in dialisi da strutture pubbliche a private consentivano a queste ultime di ottenere cospicui contributi pubblici, quasi 40mila euro all’anno per ciascun malato.
A cura di D. F.
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Sono accusati di aver trasferito pazienti in dialisi dalle strutture ospedaliere pubbliche a quelle private e di averlo fatto in modo illegale al solo scopo di far ottenere alle cliniche cospicui finanziamenti da parte dello servizio sanitario nazionale. Per questo cinque persone, tra imprenditori e dirigenti medici, sono stati posti agli arresti domiciliari. Al termine delle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Catania nell'ambito dell'operazione "Bloody money", militari delle fiamme gialle hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della locale Procura distrettuale.

Tra le persone iscritte nel fascicolo degli indagati per corruzione e abuso di ufficio per avere dirottato pazienti in dialisi dalle strutture mediche pubbliche a quelle private c'è F. M. D., 55 anni, procuratore speciale della Diaverum Italia per la Sicilia, lontano parente del noto boss mafioso in latitanza Matteo Messina Denaro. Le altre persone indagate e finite ai domiciliari sono S. G., 65 anni e C.P., 60 anni, ai vertici societari del centro dialisi privato ‘Le Ciminiere Srl', G.L., 52 anni ed E.S., 65 anni, entrambi dirigenti medici in servizio nei reparti di Nefrologia e Dialisidegli ospedali Garibaldi e Vittorio Emanuele di Catania.

I pazienti venivano trattati quasi come "pacchi", come veri e propri "regali". Secondo gli inquirenti i dirigenti medici approfittavano del rapporto con i malati in dialisi orientandoli, spesso anche ricorrendo a pressioni psicologiche, verso centri dialisi privati e facendo ottener loro cospicui contributi pubblici, quasi 40mila euro all'anno per ciascun paziente, nonché una posizione dominante nel settore nella Sicilia orientale. In cambio dei "pazienti in dono" i dirigenti delle cliniche private elargivano stipendi, consulenze e assunzioni.

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