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Catania: immigrati sfruttati sul lavoro e minacciati, 9 arresti

Le vittime, di nazionalità romena, costrette a ritmi massacranti e a vivere in cassoni sporchi e senza servizi.
A cura di Antonio Palma
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Blitz dei carabinieri di Catania dalle prime ore del mattino contro un gruppo di persone accusate di far parte di un'associazione a delinquere dedita allo sfruttamento di braccianti romeni. I militari dell'arma hanno eseguito nove provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di altrettante persone, italiani e romeni. Il gruppo, secondo gli inquirenti, ingaggiava braccianti stranieri secondo le forme del cosiddetto "capolarato", per poi costringerli, con la minaccia di facili allontanamenti, al lavoro nei campi a ritmi massacranti e senza nessuna tutela. Tra le vittime figurano anche molte donne e minori, sottopagati e ridotti a uno stato di sudditanza psicologica. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, anche grazie alla denuncia di alcune delle vittime, la manodopera veniva già ingaggiata nel paese di origine e poi alloggiata in Italia all'interno di cassoni in pessime condizioni igienico-sanitarie per l'espletamento di mansioni sotto-pagate che accrescevano solo i profitti dell'organizzazione criminale. Le vittime erano continuamente vessate e costrette ad uno stato di sudditanza e poste davanti all'alternativa di accettare le pessime condizioni oppure di perdere anche gli esigui guadagni.

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