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Castelli, montagne, chiese: i beni culturali e paesaggistici nelle zone colpite dal sisma

Tra paesaggi di montagna, basiliche incastonate tra le colline e crocifissi ritenuti miracolosi, ecco alcuni beni monumentali e paesaggistici di fondamentale importanza nei luoghi del sisma che ha colpito Ussita, Camerino e (purtroppo) di nuovo Norcia.
A cura di Redazione Cultura
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Come sempre, in seguito a un terremoto, dopo la conta dei feriti, dispersi e, purtroppo, spesso, dei morti, l'Italia è e gli italiani sono costretti a occuparsi dei danni al proprio, patrimonio artistico e paesaggistico. Castelli (come quello della Torre di Ussita), paesaggi (il fiume Visso, sempre a Ussita), percorsi di montagna, chiese: come sempre i disastri naturali sono anche un incredibile occasione per comprendere l'importanza della cultura italiana, spesso misconosciuta dai nostri stessi compatrioti.

Con una breve carrellata, andiamo alla scoperta di alcuni dei luoghi della cultura e del paesaggio, luoghi simbolo delle zone colpite dalle scosse di ieri sera e che, trascorsa l'emergenza, sarà importante salvaguardare.

La Basilica di San Venanzio a Camerino

A Camerino, località insieme ad Ussita, fortemente colpita dal sisma, è crollato il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, già danneggiata dal sisma del 24 agosto, finendo per accartocciarsi su una palazzina. Ma il bene monumentale principale della città, anch'esso gravemente lesionato dopo il terremoto che ha distrutto Amatrice e Arquata del Tronto, resta la Basilica di San Venanzio, meravigliosamente incastonata nelle colline circostanti.

Basilica di San Venanzio a Camerino
Basilica di San Venanzio a Camerino

Di notevole rilievo artistico, la chiesa patronale di San Venanzio, pregevole testimonianza di architettura tardo-gotica di cui si fanno ammirare le parti preservate dal terremoto del 1799 e dal rifacimento ottocentesco ad opera dell'architetto modenese Luigi Poletti, come la facciata e il campanile: soprattutto i particolari scultorei della prima (portale, rosone, lunetta – contenente Madonna col Bambino – due leoni su mensola) sono squisiti esempi di gotico fiorito. Nella cripta l'arca di San Venanzio, gotica. Nel novembre del 1950 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore.

Il Monte Bove che "protegge" Ussita

Prima del sisma di ieri sera, Ussita era un comune italiano di 437 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche. La conformazione del piccolo paese è quello tipico di un comune diffuso. Il paese, a carattere tipicamente montano, si sviluppa su numerose piccole frazioni tutte adagiate alle pendici del Monte Bove. Di eccezionale importanza paesistica, Ussita è un’amena e attrezzata zona di villeggiatura estiva e invernale. Gli impianti di risalita (seggiovie, sciovie, funivia) e le numerose piste, permettono di praticare i più diffusi sport invernali.

Prospetto del Monte Bove Sud
Prospetto del Monte Bove Sud

La conformazione dei luoghi circostanti favorisce le escursioni e le ascensioni nei Monti Sibillini, inoltre la presenza del Monte Bove nord (m 2112), del Monte Bove Sud (m 2169) e del Monte Bicco, costituenti un imponente massiccio roccioso dalle caratteristiche decisamente alpine, offre la possibilità di scalate di varia difficoltà e di escursioni di eccezionale interesse.

Il crollo della chiesa di San Salvatore a Norcia

Tra i luoghi colpiti ieri sera c'è anche Norcia, in Umbria, che aveva incredibilmente resistito al sisma dello scorso agosto. Ieri sera, in diretta televisiva, è crollata la quattrocentesca chiesa di San Salvatore, che adesso si presenta così:

la chiesa di San Salvatore a Norcia
la chiesa di San Salvatore a Norcia

Inizialmente dipendente dalla vicina abbazia di Sant'Eutizio, composta di un edificio più antico, corrispondente grossomodo all'attuale navata sinistra, ed uno successivo, frutto dell'ampliamento del XV secolo (il portale di destra reca la data 1491, le cui ante lignee si trovano esposte all'interno della chiesa), l'interno della chiesa di San Salvatore ospitava, nella navata sinistra, una bellissima loggia, utilizzata per raggiungere un crocifisso ritenuto miracoloso. Il prospetto della loggia era decorata da una ricca iconostasi, dipinta a partire dalla metà del XV secolo da Giovanni ed Antonio Sparapane, cui poi si sono aggiunti Nicola da Siena e Domenico da Leonessa. Con il crollo sarà andata persa anche tutta la navata sinistra affrescata, fino alla parete retrostante l'altare. La navata destra, al contrario, risultava meno decorta, ma conservava comunque una interessante testimonianaza: sul pavimento, infatti, è inciso il progetto – mai realizzato – del campanile della chiesa.

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