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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Cassazione, la sorte di Denise Pipitone resta sconosciuta: “Solo indizi contro la sorellastra”

Per la Cassazione “la sorte di Denise Pipitone è tuttora sconosciuta”. Così i supremi giudici rilevano come il caso sia ancora aperto e non risolto dopo tredici anni dall’apertura delle indagini. La mamma della bambina: “Basta con l’omertà”.
A cura di Susanna Picone
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Felice Grieco, l’uomo che filmò col cellulare una bambina che era con alcuni zingari, molto somigliante alla piccola scomparsa da Mazara del Vallo, è stato ascoltato per la prima volta durante l’udienza per il processo in corso al Tribunale di Marsala.
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Sono passati oltre tredici anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina sparita la mattina del primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo (Trapani) quando aveva appena quattro anni. Da allora ci sono stati dei processi, ma di Denise nessuno ha più saputo nulla e nessuno è stato ritenuto responsabile della sua sparizione. La sorte della piccola Denise è insomma tuttora sconosciuta e il caso resta aperto e non risolto. A sottolinearlo è la Cassazione che ha depositato le motivazioni di conferma del proscioglimento dall'accusa di sequestro di persona formulate a carico di Jessica Pulizzi, la sorellastra della bambina scomparsa (il padre di entrambe è Pietro Pulizzi). Jessica aveva 14 anni all'epoca della scomparsa di Denise e, indagata a 17 anni, è stata assolta nei due precedenti gradi di giudizio. In Appello è stato anche dichiarato prescritto il reato di false dichiarazioni al pubblico ministero contestato all’ex della ragazza, Gaspare Ghaleb, condannato in primo grado a due anni.

Caso Denise, nessuna prova del coinvolgimento di Jessica Pulizzi

Secondo i giudici esistono solo alcuni indizi ma nessuna prova del coinvolgimento nel sequestro di Denise Pipitone a carico di Jessica Pulizzi. Per questa ragione, scrive la Cassazione nelle motivazioni di conferma del proscioglimento di Jessica, non merita obiezione l'assoluzione emessa dalla Corte di Appello di Palermo nel 2015, conforme al primo grado, impugnato dal Pg di Palermo e dai familiari di Denise, compresi i due “padri”. Secondo la Suprema Corte, la sorellastra di Denise non era l'unica ad avere in via “esclusiva” del risentimento verso la bambina scomparsa dato che anche a sua madre, Anna Corona – non accusata del reato – “era attribuibile lo stesso movente”. Inoltre la sua presenza nel mercato, a 500 metri dal luogo in cui scomparve Denise, non prova nulla in un centro di “ridotte dimensioni” come Mazara.

Il commento della mamma di Denise Pipitone

“Quel che posso dire è che i colpevoli del rapimento di Denise non vengono da lontano. Uno sconosciuto non va in una periferia di una città come Mazara del Vallo a sequestrare bambini. Chi ha agito sapeva chi era Denise. Ci sono persone che sanno e non parlano per paura o per omertà. L'1 settembre 2004 è stata rapita una bambina, non un oggetto. Basta con l'omertà, chi sa parli”: così la mamma di Denise, Piera Maggio, ha commentato le motivazioni della Cassazione. “Ho appreso dal mio legale – ha aggiunto – che stamattina sono state depositate le motivazioni della sentenza emessa dalla Cassazione sull'assoluzione di Jessica Pulizzi dal reato di sequestro di mia figlia. Al momento non ho dichiarazioni da fare perché non conosco il contenuto delle motivazioni e devo ancora presentare la richiesta per averne una copia”.

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