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Cassazione: “De Mauro ucciso perché sapeva di omicidio Mattei e Golpe Borghese”

Secondo la Cassazione l’omicidio del giornalista è stato ordinato da uomini di Cosa Nostra, ma non da Totò Riina.
A cura di Davide Falcioni
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L'omicidio del giornalista Mauro De Mauro fu stabilito ed eseguito da uomini di ‘Cosa nostra' perché la vittima era entrata in possesso di informazioni riservate sul coinvolgimento di esponenti mafiosi nella morte di Enrico Mattei, più che nella vicenda relativa al tentativo di golpe ‘Borghese'. E' quanto scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza del 4 giugno scorso con cui rigettò il ricorso del Pg di Palermo e dei familiari contro il verdetto di assoluzione di Totò Riina sul delitto del giornalista de "L'Ora".

Per quanto riguarda l'assoluzione di Riina la Corte Suprema evidenzia che "gli elementi di prova raccolti sia di natura storico-dichiarativa che di natura logico-indiziaria, che sono stati puntualmente e congruamente analizzati e valutati, nella loro valenza singola e complessiva, da entrambe le sentenze di merito, all'esito di una disamina scrupolosa che costituisce il risultato congiunto delle ampie argomentazioni spese dalle Corti territoriali di primo e di secondo grado, non hanno tuttavia permesso di accertare un ruolo diretto o indiretto dell'imputato nel delitto". Proprio per questo l'assoluzione del boss "per non aver commesso il fatto risulta coerente a una corretta lettura delle emergenze processuali ed è perciò incensurabile in sede di legittimità".

Secondo i giudici del Palazzaccio le dichiarazioni rese  dal collaboratore di giustizia Francesco Di Carlo sarebbero inaffidabili: l'uomo, infatti, avrebbe più volte cambiato versione raccontato di essere stato presente, dietro una porta, all'incontro nel quale Riina decise di far uccidere De Mauro dopo aver ricevuto, dal generale Miceli, l'ordine "di impedire che fossero divulgate" le informazioni di cui il giornalista era a conoscenza sull'imminente colpo di stato. Secondo la Cassazio Di Carlo avrebbe modificato la sua versione a causa di un "possibile interesse di natura economica del dichiarante, legato alla stesura di un libro sulla vicenda".

Secondo la Suprema Corte all'emoca dell'omicidio De Mauro Riina era ancora un uomo di secondo piano e per questo il delitto sarebbe stato ordinato ed eseguito da Bontante e dai suoi uomini di fiducia: Emanuele D'Agostino, Girolamo Teresi e Antonino Grado. La maggior parte dei collaboratori ha indicato nella "causale" legata alla morte del presidente dell'Eni Mattei la ragione dell'omicidio di De Mauro.

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