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Caso Ruby: Berlusconi indagato a Torino per diffamazione

L’ex Premier accusò l’avvocato di una ragazza presente ad Arcore di aver “plagiato” le parti civili nel processo Ruby.
A cura di Antonio Palma
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Dopo la sentenza di assoluzione in secondo grado per il processo ruby, nuova tegola per Silvio Berlusconi. L'ex Premier infatti risulta indagato dalla Procura di Torino per diffamazione per aver affermato pubblicamente che l’avvocato Patrizia Bugnano “aveva plagiato” due tra le parti civili al processo d’appello Ruby a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. In particolare il pm torinese Chiara Maina, a cui sono state affidate le indagini dopo la querela sporta dall’avvocato Bugnano, contesta a Berlusconi le frasi riferite al Tgcom lo scorso febbraio. In quell'occasione il leader di Forza Italia dichiarò che il legale aveva plagiato  Ambra Battilana e Chiara Danese, le due ragazze che con la loro testimonianza hanno permesso di ricostruire quanto avveniva nel serate di Arcore.

Chiesto un risarcimento di mezzo milione di euro

"In questo processo è venuto fuori che ci sono 44 testimoni sotto accusa tra quelli in mio favore mentre dall'altra parte ce ne sono due che sono venute una sola volta ad Arcore, sono andate via alle 12.30 e sono state completamente plagiate da un'avvocatessa parlamentare di Di Pietro" aveva dichiarato Berlusconi. Frasi che per l'avvocato Bugnano, già senatore dell'Italia dei Valori, sono “gravissime” e lesive della sua reputazione professionale e personale. Per questo il legale ha chiesto un risarcimento di mezzo milione di euro.

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