Caso Mose, Galan non è più deputato: la Camera vota sì alla decadenza
Giancarlo Galan non è più un parlamentare, l'Aula di Montecitorio infatti ha votato a favore della sua decadenza da deputato a seguito del suo coinvolgimento nello scandalo Mose a Venezia. A favore della decadenza di Galan hanno votato 388 deputati, mentre sono stati 40 i voti contrari, sostanzialmente quelli del Forza Italia, il suo partito. Prima del voto in Aula era già arrivato il via libera della Giunta per le Elezioni della Camera che si era espressa in favore della decadenza con il solo no del rappresentante di Fi. Giancarlo Galan, più volte Ministro sotto il governo Berlusconi ed ex governatore della Regione Veneto, era stato arrestato per corruzione insieme ad altri esponenti politici in merito alla vicenda relativa alla costruzione del Mose, l'enorme progetto di paratie mobili, tuttora in fase di realizzazione, ideato per difendere Venezia e la sua laguna dalle acque alte.
Dopo l'arresto e circa ottanta giorni di carcere, Galan di fronte ai giudici ha patteggiato la pena ed è stato condannato alla reclusione di due anni e dieci mesi che ora l'ormai ex parlamentare sta scontando ai domiciliari. Per lui però anche la confisca dei beni per 2,6 milioni di euro e la decadenza da deputato come prevede la legge Severino. Per lui però i guai potrebbero proseguire perché, sempre in relazione al caso Mose, la Procura della Corte dei Conti di Venezia ha chiesto per lui un risarcimento per danni di immagine da 5,2 milioni di euro. La Corte dei Conti si è riservata di decidere sul caso ma potrebbe essere una nuova mazzata per Galan che ha già dovuto cedere allo Stato la storica Villa Rodella sui Colli Euganei nell'ambito della precedente confisca trasferendosi in un'abitazione in affitto