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Caso Marò, Pinotti: “Girone sarà in Italia tra qualche settimana”. Ma l’India frena

Il Ministro della difesa si dice convinta del rientro del fuciliere a breve, ma l’India frena: “Le condizioni della sua libertà provvisoria devono essere stabilite dalla Corte Suprema indiana”
A cura di Antonio Palma
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Il marò Salvatore Girone "ora avrà finalmente la possibilità di veder crescere i figli, di tenere in braccio la piccola e seguire il più grande", ne è convinta il Ministro della difesa Roberta Pinotti dopo la sentenza del tribunale dell’Aia che ha accolto le richieste italiane e stabilito che il fuciliere potrà tornare e rimanere in patria durante l’arbitrato. "Entro qualche settimana Salvatore Girone sarà in Italia" ha sottolineato il Ministro in un'intervista al Corriere della Sera, spiegando di aver sentito lo stesso fuciliere e il suo collega Latorre dopo la notizia. "Non potevo vederlo, ma per la prima volta ho avuto la sensazione che stesse sorridendo. Era emozionato, finalmente sollevato. Lui è sempre stato informato di ogni passaggio, ha affrontato ogni momento — anche quelli davvero critici — in maniera pacata. Ma adesso era diverso, sapeva perfettamente che quella di ieri era una decisione che avrebbe potuto cambiargli la vita" ha rivelato Pinotti, ricordando che "se il pronunciamento dei giudici fosse stato negativo aveva valutato anche come riorganizzare la propria vita. Era consapevole che di fronte a un no non ci sarebbero stati altri passaggi intermedi fino alla sentenza".

"I nostri avvocati mi hanno assicurato che è la svolta, quindi dobbiamo essere felici per questo bell’inizio di settimana che ci ripaga di tanti momenti anche difficili, soprattutto dell’impegno di questo governo che è sempre stato totale. Credo che una sentenza simile sia utile anche a riportare la vicenda in una dinamica più normale fra i due Stati" ha proseguito Pinotti. "Non è vero che Girone è libero, le condizioni della sua libertà provvisoria devono essere stabilite dalla Corte Suprema indiana", ribattono però da New Delhi fonti del governo indiano all'agenzia di stampa Pti, aggiungendo: "L'Italia non ha interpretato correttamente l'ordine del tribunale". Il nostro Ministro però si dice sicura del rientro del marò "perché sono state proprio le autorità indiane a dichiarare che si sarebbero attenute alla decisione del tribunale".

"Noi abbiamo sempre rispettato le autorità indiane facendoli tornare a New Delhi dopo la permanenza in Italia e le sentenze del tribunale arbitrale. Continueremo a farlo" ha tenuto a precisare il Ministro concludendo: " Il procedimento non è concluso, i giudici dell’Aia hanno riconosciuto come valide le ragioni giuridiche della posizione italiana in base al diritto internazionale e questo ci dà soddisfazione, però sappiamo che la vicenda non è affatto conclusa. Del resto fino al 2018 non arriverà la decisione definitiva, sino a quel momento molto può ancora succedere".

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