Caso marò: chiesto il rientro in Italia di Girone e la permanenza di Latorre
L'Italia ha chiesto al Tribunale internazionale del Diritto del mare di Amburgo che, fino alla conclusione del procedimento dell'arbitrato, il marò Massimiliano Latorre possa restare in Italia (si trova qui da mesi per curarsi dopo il malore della scorsa estate) e il collega Salvatore Girone – che attualmente si trova ancora in India – possa farvi rientro. È stata chiesta inoltre la sospensione della giurisdizione a carico dei marò italiani in India. A riferirlo è la Farnesina in una nota. L'iniziativa è dettata dalla necessità di tutelare i diritti dei marò e dell'Italia durante lo svolgimento del procedimento arbitrale avviato il 26 giugno.
La nota della Farnesina – “Come previsto dalla procedura arbitrale avviata il 26 giugno scorso, l’Italia ha chiesto oggi al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo che, nel contesto e fino alla conclusione del procedimento arbitrale, il Fuciliere di Marina Massimiliano Latorre possa restare in Italia, il Fuciliere di Marina Salvatore Girone possa farvi rientro e vengano sospese le procedure della giurisdizione a carico dei Fucilieri in India – è quanto si legge nella nota diffusa dal ministero degli Esteri -. L’iniziativa odierna è dettata dalla necessità di tutelare i diritti dei Fucilieri di Marina Latorre e Girone e dell’Italia durante lo svolgimento del procedimento arbitrale avviato il 26 giugno. Come da prassi, il percorso che porterà il Tribunale di Amburgo ad esprimersi sulle istanze italiane dovrebbe completarsi entro alcune settimane”.
L’India ha accettato l’arbitrato internazionale – La scorsa settimana dall’India erano arrivate due buone notizie relative alla vicenda dei marò. La procura indiana ha accettato in Corte suprema il procedimento di arbitrato internazionale presentato dal nostro Paese per dirimere la questione e nel frattempo la Corte suprema indiana ha prolungato di sei mesi il permesso per rimanere in Italia concesso a Latorre per le sue condizioni di salute. La Farnesina aveva dunque annunciato di mettersi al lavoro per permettere anche a Girone di tornare in Italia.
