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Caso Ilva, indagato il sindaco di Taranto per abuso di ufficio

Abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio sono le accuse per Ippazio Stefano nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria “Ambiente svenduto”. Lui però smentisce: “Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia. Ma se fosse vero mi dimetterò”
A cura di Biagio Chiariello
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Abuso d'ufficio e omissione di atti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta della magistratura di Taranto sull'Ilva. Sono queste le accuse che avrebbero indotto la Procura della Repubblica a inscrivere il nome del sindaco del comune ionico, Ippazio Stefano, nel registro degli indagati sullo scandalo ambientale che nel novembre scorso, ha già portato all'arresto di diverse persone e all'emissione di un provvedimento restrittivo per Fabio Riva, vicepresidente di Riva Group. Nei confronti del primo cittadino di Taranto, scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, sarebbe stato emesso un avviso di proroga delle indagini preliminari per altri sei mesi, che serviranno alla magistratura "per accertare eventuali responsabilità di quanti avrebbero consentito all'Ilva di evitare o pilotare i controlli ambientali negli ultimi quattro anni". Da parte sua però Stefano nega di aver ricevuto alcunché dalla procura. "Non ho ricevuto alcun atto formale e ho lo coscienza tranquilla" dice il primo cittadino di Taranto, aggiungendo che "qualora dovessi ricevere ufficialmente questo avviso di proroga delle  indagini di cui si parla su un quotidiano, mi dimetterei dalla  carica". In ogni caso Stefano si dichiara "pronto ad essere ascoltato dai magistrati per fornire loro tutti i dovuti chiarimenti in ordine ai fatti a me eventualmente contestati".

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