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Caso Crocetta, Serracchiani: “Situazione insostenibile”. Orfini: “Sfiducia non esclusa”

I vertici del Partito Democratico sembrano intenzionati a scaricare il governatore siciliano. Secondo la Serracchiani “intercettazione o non intercettazione, dopo le parole di Manfredi Borsellino la situazione in Sicilia è insostenibile”.
A cura di Davide Falcioni
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Il caso Crocetta sbarca al Nazareno: dopo la richiesta di dimissioni avanzata dal segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia Fausto Raciti il caso arriva anche ai vertici nazionali del partito, che negli ultimi giorni si erano mossi sottotraccia. Debora Serracchiani, vice segretaria nazionale del PD, ha confermato che anche Renzi si sta interessando al caso e affermato: "Intercettazione o non intercettazione, dopo le parole di Manfredi Borsellino la situazione in Sicilia è insostenibile". Così il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto la "testa" del governatore. L'obiettivo? Convincerlo a dimettersi oppure dimetterlo.

E' evidente come ormai nel PD prevalga la linea della delegittimazione del governatore: "Quanto ha detto Manfredi, raccontando la solitudine e il calvario della sorella Lucia, le difficoltà, le ostilità e le offese subite solo per adempiere al suo dovere di assessore alla Sanità, quasi un corso e ricorso della vicenda del padre Paolo, mi hanno scosso", dichiara Serracchiani. Su tutta la vicenda c'è dunque l'ombra del voto anticipato e il timore di perdere una regione fondamentale come la Sicilia, consegnandola nelle mani del Movimento 5 Stelle.

Dal canto suo Rosario Crocetta non ci sta a cedere il suo incarico: "Mi sfiducino loro, io sono un combattente. Non la darò vinta ai poteri forti", ha dichiarato ieri, ribadendo di non aver mai pronunciato frasi diffamatorie nei confronti di Lucia Borsellino ma di averla anzi sempre sostenuta nel suo ruolo di assessore alla sanità: "Se qualcuno mi chiede di espiare una colpa che non ho, lo farò — diceva sabato Crocetta — se qualcuno vuole che io insozzi la mia vita per quella colpa, lo farò. Se qualcuno vuole la mia vita per riparare a quella colpa che non ho, io la darò. Tutto accetterò tranne che morire come un pezzo di m..". "Qualcuno ha voluto mettere a segno un golpe, volevano determinare le mie dimissioni o il mio suicidio – ha aggiunto – e trovo assurdo che organi istituzionali abbiano espresso giudizi senza fare le dovute verifiche con la procura. Il Pd vuole le mie dimissioni? Mai, mi sfiducino se vogliono, così si renderanno complici dei golpisti e passeranno alla storia come coloro che hanno ammazzato il primo governo antimafia della storia siciliana".

Orfini su sfiducia: “Nulla è escluso” – “Il segretario siciliano del Pd non esclude alcuno scenario” affrontando la vicenda “ovviamente in stretto rapporto con Roma”: è quanto ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini commentando a Napoli gli sviluppi del caso-Crocetta. “La sfiducia al governatore? Quando dico valutare ogni scenario dico questo”, ha spiegato Orfini. “A prescindere dalla telefonata falsa, perché ci atteniamo a quanto ha detto la Procura, – ha aggiunto -, quello che emerge è un quadro inquietante di relazioni complicate e pericolose del ‘cerchio magico' del governatore. Cosa che il Pd siciliano aveva denunciato da tempo, criticando Crocetta per le cose che stanno emergendo”. Intanto oggi Crocetta, dopo tre giorni di “esilio” volontario, è rientrato a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, per riprendere la sua attività istituzionale.

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