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Casaleggio contro le fake news: “Quereliamo chi diffonde falsità sul nostro codice etico”

La Casaleggio Associati, attraverso un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo, ha fatto sapere che querelerà chiunque diffonderà o abbia in passato diffuso notizie false in relazione alla presenza della società come parte contraente del contratto stipulato dagli eletti del M5S.
A cura di Charlotte Matteini
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Respinto il ricorso intentato dall'avvocato Venerando Monello contro il codice di comportamento del Movimento 5 Stelle, sottoscritto dal sindaco di Roma Virginia Raggi e considerato dal legale contrario alle norme di legge, la Casaleggio Associati passa al contrattacco e minaccia di querelare chiunque diffonda o abbia in passato diffuso notizie riguardanti la società e abbia descritto la Casaleggio come "parte contraente del codice etico del Movimento 5 Stelle". Ad annunciare la contromossa è lo stesso M5S, attraverso un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo. "A seguito della campagna diffamatoria portata avanti in questi mesi, sia dagli organi di stampa che da diversi esponenti politici, attraverso le fake news che davano, in modo palesemente infondato, la Casaleggio Associati quale parte contraente del codice etico del M5S con i candidati o eletti, si precisa che la società si riserva di procedere, a tutela della propria immagine, decoro e reputazione lesi dalla suddetta diffamazione, nelle sedi opportune", si legge sul Blog.

"Il Codice di comportamento che il MoVimento 5 Stelle propone ai propri candidati ed eletti e che questi ultimi accettano, come impegno morale, etico e politico nei confronti degli elettori, attraverso la libera sottoscrizione, è legittimo, valido e pienamente efficace. Se lo mettano bene in testa tutti: dai partiti ai giornali, fino ai sapientoni della vecchia politica. Il Tribunale di Roma, infatti, con l'ordinanza n. 779/2017 ha rigettato integralmente tutte le istanze presentate dall'avv. Monello (iscritto al PD) e sostenute ufficialmente sia dalla senatrice Monica Cirinnà (PD) che della deputata Stella Bianchi (PD), condannando l'avv. Monello a pagare anche le spese processuali al Comune di Roma", spiega il Movimento 5 Stelle attraverso una breve nota.

Secondo il M5S, la sentenza del tribunale di Roma avrebbe evidenziato il particolare tre importanti principi, ovvero che il Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle e gli impegni in esso contenuti non sono cause che comportano la ineleggibilità dell'eletto o la decadenza della carica ricoperta; che il Codice di comportamento non condiziona in alcun modo la libertà di manifestazione del voto da parte degli elettori e non produce conflitti di interessi e in ultimo che gli unici soggetti che potrebbero tentare di impugnare la validità dell'impegno assunto sono gli stessi sottoscrittori. In questo caso pero', qualora lo facessero, rinnegherebbero se stessi davanti a tutti gli elettori e farebbero capire che la loro parola data ai cittadini vale zero.

Nel post, inoltre, il Movimento 5 Stelle lancia una stoccata all'eurodeputato Marco Affronte, che da qualche settimana ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle in sede europea per approdare ai Verdi in seguito alla polemica che investì il M5S per l'accordo di passaggio ad Alde, poi improvvisamente sfumato prima della siglatura ufficiale. "Il Codice, dunque, persegue solo ed esclusivamente finalità lecite ed in favore dei cittadini e chiunque pensi che detto impegno sia solo ‘carta straccia' tradisce evidententemente la fiducia ricevuta dai cittadini e riduce il proprio onore a carta straccia". E proprio "carta straccia" venne definito il codice di comportamento dall'eurodeputato Affronte, in risposta alla richiesta di pagamento di una penale da 250.000 euro per aver cambiato gruppo parlamentare.

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