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Carrefour annuncia tagli drastici e chiusure in Italia, addio a 500 posti di lavoro

Il gruppo francese della grande distribuzione ha annunciato un piano di drastici tagli per il 2017 cno la chiusura dei punti vendita di Borgomanero e Trofarello in Piemonte e di Pontecagnano in Campania.
A cura di Antonio Palma
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Tagli drastici al personale e chiusure di diversi punti vendita su tutto il territorio nazionale italiano. È il nuovo radicale piano di ristrutturazione aziendale annunciato dal colosso francese della grande distribuzione Carrefour per il nostro Paese. A renderlo noto sono state le organizzazioni sindacali di categoria Filcams cgil, Fisascat cisl e Uiltucs con una nota congiunta, precisando che l'annuncio della multinazionale francese è arrivato ieri e parla di circa 500 posti di lavoro persi  perché dichiarati in esubero. Per questo i sindacati hanno già annunciato due giorni di sciopero  per i lavoratori di tutto il gruppo per la fine di questo mese  da mettere in atto nelle giornate di venerdì 27 e/o sabato 28 gennaio, in modalità diverse per ogni punto in base alle scelte locali dei lavoratori.

Il piano di Carrefour per l'anno nuovo prevede in particolare la chiusura di tre punti vendita: quelli di Borgomanero, provincia di Novara, Trofarello, in Provincia di Torino, e di Pontecagnano, in provincia di Salerno. Oltre ai tagli e alle chiusure, come informano i sindacati, "sono state inoltre anticipate dall'azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società".  Il riferimento è anche alle aperture h24 che il marchio ha lanciato da qualche mese.

"Le argomentazioni dell'impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell'anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati" spiegano ancora i rappresentanti dei lavoratori, ricordando che il problema è costituito dall’età degli addetti che "sono tutti assolutamente lontani dall’età pensionabile, e siccome non abbiamo più a disposizione gli ammortizzatori sociali la situazione rischia di diventare drammatica"

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