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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Caro Stefano Cucchi dovevi morire in diretta streaming

Se le foto dell’autopsia, se gli atti giudiziari non bastano a indicare delle responsabilità di una morte come quella di Stefano Cucchi allora toccherà far morire i prossimi carcerati in diretta streaming.
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Dice che le sentenze non si commentano. Sì ma santiddio, certe cose come puoi non commentarle, come puoi non stringere i pugni e diventare rosso dallo sdegno? «Insufficienza di prove» e «omicidio di Stefano Cucchi» sono due concetti che non possono andare di pari passo in un'aula di Tribunale. Abbiamo visto le foto dell'autopsia, i più attenti hanno letto gli atti processuali e i referti medici. Se le prove sono insufficienti, se quello che un Paese intero ha visto non è abbastanza per una Corte d'Assise d'Appello, probabilmente toccherà pensare che al prossimo caso di presunta tortura dietro le sbarre toccherà dimostrare le violenze in diretta streaming. Dovevi morire in un reality carcerario, caro Stefano. Forse avresti avuto dignitosa indignazione e nessun Giovanardi. Ti è andata male. A noi, in quest'Italia, non andrà meglio.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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