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Caro 2017, ecco sette cose a cui terrei molto durante il tuo anno

Tra le cose che ti chiedo, caro 2017, ci sono anche le giuste proporzioni. Contro i botti di Capodanno, a esempio, però poi anche contro i botti in Siria.
A cura di Saverio Tommasi
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Caro 2017,
il tuo nome sembra una sfiga, quel "17" messo lì un po' a tradimento. Invece a me stai simpatico, forse perché sei appena iniziato, o forse perché sono matto io che quando vedo una scala ci passo sotto e quando un gatto nero non mi attraversa la strada ci rimango male. In ogni caso, caro 2017, mi stai simpatico. Per questo volevo parlare, con te, di sette cose a cui terrei molto durante il tuo anno. Se puoi, aiutami.

1) Vorrei vivere. Sembra scontato, ma guardate che non lo è. Dunque vorrei schiantare dopo di te, caro 2017. E se proprio non fosse possibile vorrei un posticino sulla seconda nuvola a sinistra, accanto a Bud Spencer e Dario Fo. Prometto di comportarmi bene e di non chiedere selfie.

2) Caro 2017, aiutami a capire che è possibile recuperare. Se sono a dieta e mangio una fetta di torta non significa che abbia tradito me stesso, posso comunque recuperare andando a correre, oppure in un negozio di giocattoli a piedi. Se lavoro, e mi distraggo dieci minuti leggendo una bischerata di Gasparri su web, non significa che l'intera giornata di lavoro sia persa. E' possibile recuperare.
Ecco, caro 2017, vorrei che ci aiutassi a capire questo, che è possibile recuperare. Che si può sempre dire "scusa" e che "mi dispiace" non è una parolaccia. Che se il 2016 è stato un anno di merda, possiamo migliorare. Che dopo Renzi e Gentiloni, tornerà Pertini.

3) Caro 2017, vorrei non doverti chiedere niente sulle coppie gay, sui diritti e sulla libertà. Però viviamo in un mondo infestato dai negazionisti dei diritti e dagli assertori delle razze, perciò una richiesta piccola su questi temi me la devi concedere.
Caro 2017, vorrei che le persone fossero più gentili e meno fasciste.

4) Caro 2017, vorrei che ci aiutassi a tenere presenti le giuste proporzioni. Contro i botti di Capodanno, a esempio, però poi anche contro i botti in Siria.

5) Vorrei continuare a non percepire certe differenze. A esempio non si ruba, siamo tutti d'accordo. Ma rubare non è solo entrare in casa d'altri, è anche non farsi fare la fattura per risparmiare l'Iva.
I mendicanti, o i venditori di rose o accendini, non sono fastidiosi. Non sono rompicoglioni. Non sono fuori luogo. E' fastidioso, rompicoglioni e fuori luogo un sistema economico che li costringe a vivere così.

6) Vorrei che a chi usa l'espressione "ma che sei down?" – usando la parola Down come offesa – gli si attorcigliassero le budella così strette che per districarle deve affittare una ruspa da Salvini che però ce l'ha tutte occupate perché ci sta giocando in giardino e allora gli tocca aspettare che Salvini finisca di farsi i giochetti suoi per potergli chiedere in prestito una ruspa per districarsi le budella ma Salvini non finirà mai di farsi i giochetti suoi e allora a chi dice "ma che sei down" spero che il 2017 gli attorcigli le budella per tutto l'anno e senza virgole.

7) La settima, è a piacere di chi legge. Ad esempio un cuscino comodo per Pisolo, o un po' di coraggio a Michele per chiedere alla sua vicina che le piace tanto di uscire; la vicina quella con i capelli a caschetto, che quando cucina tiene la finestra socchiusa ed escono fuori odori buoni, come quello dei suoi capelli.

Io vi auguro di avere una vicina così, per il 2017. Buon anno!

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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