8.900 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Carne bovina infetta e venduta come pregiata, sequestri dei Nas in 21 province

L’operazione è scattata questa mattina all’alba al termine di una complessa indagine dei carabinieri di Perugia.
A cura di Antonio Palma
8.900 CONDIVISIONI
Immagine

Carne bovina infetta ma venduta agli ignari consumatori come fosse cane pregiata di prima scelta con relativi costi. È quanto hanno scoperto i carabinieri dei Nas in una complessa indagine per il contrasto alle frodi alimentari nel nostro Paese che ha coinvolto diverse province su tutto il territorio nazionale. Nell'ambito dell'inchiesta i carabinieri dei Comando per la tutela della salute hanno fatto scattare un blitz questa mattina all'alba eseguendo 78 decreti di perquisizione e sequestro in tutta Italia. L'inchiesta denominata "Lio" è stata avviata e condotta in particolare dal Nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri di Perugia, ma nel corso delle indagini ha coinvolto i colleghi di ben 21 province sparse per l'Italia.

Sequestri di carne in diverse provincie da nord a sud

A quanto si apprende, l'operazione e i sequestri di carne bovina riguardano nel dettaglio l'illecita commercializzazione di bovini infetti, che avevano marchi auricolari contraffatti e venivano dichiarati falsamente di razza pregiata. Il blitz dei Nas di Perugia insieme ai colleghi dei vari reparti territoriali ha riguardato le province di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L'Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo. I Nas hanno effettuato sequestri per un valore di circa quattro milioni di euro e messo i sigilli a quattro aziende agricole. Nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Perugia sono finite così 65 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla commercializzazione per la successiva macellazione di bovini infetti e con marche auricolari contraffatte.

Denunciati allevatori, medici veterinari e autortrasportatori

Come spiegato in conferenza stampa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Perugia, l'indagine avviata nel 2011 ha avuto una prima fase nel 2013 con la scoperta di un traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive, alcune delle quali trasmissibili all’uomo. Gli animali, nati in aziende dell’Italia meridionale e insulare, erano avviati alla macellazione grazie all’intermediazione di due aziende, una di Perugia l’altra di Arezzo, e con la collaborazione di allevatori e medici veterinari che riuscivano a eludere i controlli sanitari, facendo apparire sani i bovini. Al termine degli accertamenti sono state sequestrate quattro aziende agricole e 500 bovini, i quali sono stati abbattuti e distrutti. Nella seconda fase delle indagini i militari hanno ricostruito la vasta organizzazione criminale in cui erano coinvolti a vario titolo 56 allevatori, alcuni autotrasportatori, e sei medici veterinari delle Asl del Centro-Sud (Perugia, Arezzo L’Aquila, Foggia, Potenza e Matera). Con falsi passaporti e false marche auricolari l'organizzazione introduceva nel mercato bovini di razze ed età diversi da quelle certificate dai documenti.

Con cottura della carne nessun rischio contagio

Con la cottura o il congelamento della carne viene scongiurato comunque ogni rischio di contagio per l’uomo. Lo ha sottolineato il comandante dei Nas di Perugia, il capitano Marco Vetrulli, nel corso della conferenza stampa nella quale oggi è stata illustrata l’indagine sui bovini malati e venduti come carne pregiata. Durante le verifiche i militari hanno ricostruito la filiera dei trasferimenti dei bovini da una regione all’altra attraverso il cambio dei documenti favorito dalla complicità di alcuni veterinari. Dopo i primi 500 capi abbattuti sono ora in corso accertamenti sanitari su altri 100 animali rintracciati con la documentazione risultata irregolare.

8.900 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views