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Carabiniere muore carbonizzato dopo incidente: indagò sull’aggressione a Lucia Annibali

Sebastiano Di Noia, 43 anni, lascia la moglie e tre figli: partecipò alle indagini sull’aggressione a Lucia Annibali.
A cura di D. F.
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Sebastiano Di Noia, carabiniere di 43 anni originario di Minervino, in Puglia, è morto in seguito a un terribile incidente stradale questa mattina intorno alle 5 e 20 mentre guidava a San Giovanni in Marignano. Il militare, che lascia la moglie e tre figli e risiedeva a Tavullia, in provincia di Pesaro, stava guidando la sua Opel Meriva  quando ha perso il controllo della vettura ed è andato a schiantarsi contro il cancello di un'abitazione privata.

La vettura, alimentata a Gpl, ha preso immediatamente fuoco e per l'uomo a bordo non c'è stato scampo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Rimini che hanno spento l'incendio e i Carabinieri di Riccione per i rilievi del caso. Stando a una prima e ancora non ufficiale ricostruzione il carabiniere stava rientrando a casa dopo aver trascorso una serata in riviera, dove aveva festeggiato l'addio al celibato di un amico. Forse è stato un colpo di sonno a fargli perdere il controllo dell'auto e a causarne la morte.

Di Noia era un tiratore scelto ed aveva in passato preso parte a inchieste importanti, come quella sull'aggressione con l'acido a Lucia Annibali da parte del suo ex fidanzato. Aveva però indagato anche sulla corruzione alla Commissione Tributaria di Pesaro, su una banda dedita ai furti di imbarcazioni e yacht di lusso, e sugli autori, poi arrestati, dell'omicidio del commerciante pesarese Andrea Ferri.

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