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Cappato regala cannabis in piazza: la Digos sequestra tutto

Il segretario dell’associazione Luca Coscioni ha dato vita a un’azione di disobbedienza civile a Milano. Per protestare contro il Consiglio regionale della Lombardia, che da 13 mesi si rifiuta di discutere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla cannabis terapeutica, Cappato – insieme ad altri attivisti radicali – ha distribuito dosi di cannabis terapeutica a malati muniti di regolare prescrizione medica. Le forze dell’ordine hanno sequestrato gli 8 grammi di preparato.
A cura di Charlotte Matteini
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Qualche settimana fa aveva distribuito semi di cannabis via post, denunciando la manomissione di numerose involucri postali. Questa mattina, invece, per protestare contro il ritardo accumulato dalla Regione Lombardia, che da 13 mesi rimanda la trattazione della proposta di legge di iniziativa popolare per la cannabis terapeutica. Di fronte alla sede del Consiglio Regionale in via Fabio Filzi, dunque, Marco Cappato – tesoriere dell'associazione Luca Coscioni – insieme ad altri attivisti dell'associazione radicale milanese Enzo Tortora hanno dato vita a un'azione di disobbedienza civile distribuendo dosi di cannabis terapeutica – quelle avanzate dalla fornitura rilasciata dalla Regione Toscana a Davide Trentini, malato di Sla che lo scorso marzo ha ottenuto il suicidio assistito in Svizzera – ad alcuni malati muniti di regolare prescrizione medica.

"Il Consiglio regionale della Lombardia continua a violare la legge regionale che obbliga a trattare come primo punto all'ordine del giorno la proposta di legge di iniziativa popolare per la cannabis terapeutica sottoscritta da oltre 6.000 cittadini. Sono ormai 13 mesi che il termine è scaduto e che la Regione Lombardia viola la propria stessa legalità. Nel frattempo, sono numerosi i malati lombardi che non riescono ad accedere ai prodotti a base di cannabis a loro prescritti dai medici", spiega l'associazione Luca Coscioni. "L'azione di Cappato ha lo scopo di richiamare Regione Lombardia al rispetto della propria legge che obbliga il Consiglio regionale a discutere la proposta", ma "l'azione di disobbedienza civile ha anche l'obiettivo di richiamare il Parlamento italiano a discutere presentata da Radicali italiani, Associazione Luca Coscioni e numerose associazioni, e di sostenere l'allarme lanciato da Rita Bernardini sulla mancata disponibilità del farmaco a base di cannabis Bediol".

In seguito all'azione messa in scena da Cappato, il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni ha comunicato su Facebook che le forze dell'ordine hanno provveduto a sequestrare 8 grammi di cannabis detenuti al banchetto dagli attivisti radicali. "Oggi è finita con 8 grammi di cannabis sequestrati dalla polizia per la mia disobbedienza civile contro l'illegalità istituzionale. Grazie a Stefano e Nicolò, che si sono presentati con la loro ricetta, e agli agenti che hanno fatto il loro dovere. Ora dovrebbero farlo anche il Consiglio regionale Lombardia (che da 13 mesi viola l'obbligo di discussione della nostra proposta sottoscritta da 6.000 cittadini) e il Parlamento nazionale, che sulla legalizzazione non decide".

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