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Caos Stamina. Spedali Civili: “Stop al metodo”; Regione Lombardia: “Sì alle infusioni”

Nel giorno in cui gli Spedali Civili di Brescia interrompono le infusioni l’assessore alla Sanità Mario Mantovani scrive a tutte le aziende ospedaliere lombarde, chiedendo se ce ne fossero disponibili a praticare il metodo Stamina.
A cura di D. F.
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Stop alle infusioni con il Metodo Stamina: la perentoria decisione arriva dai vertici degli Spedali di Brescia. L'azienda, davanti a un funzionario della Digos, ha ufficialmente formalizzato il rifiuto dei medici che hanno operato fino a oggi, e "di tutti gli altri individuati dall'ospedale come eventualmente competenti, di procedere con le infusioni Stamina". Fuori dalla struttura intanto Davide Vannoni e il suo braccio destro Marino Andolina hanno organizzato un sit-in di protesta: "Sono qui per offrire la mia disponibilità a sostituire i colleghi che si sono rifiutati di effettuare le cure – ha detto Andolina – . La nostra è una metodologia che funziona ed è certificata. La comunità scientifica che si è dichiarata su Stamina lo ha fatto senza vedere i pazienti. Credo – ha aggiunto – che assisteremo alla morte progressiva di un paziente al mese. Rimpiango l'Iraq dove ho lavorato. Vuol dire che per l'Italia è un brutto momento".

Nel frattempo Ezio Bellieri, direttore degli Spedali, ha dichiarato: "E' stata una giornata molto difficile. Oggi (ieri, per chi legge) complessivamente ci sono state notificate 6 ordinanze (di tribunali che danno il via libera alle infusioni Stamina, ndr), due relative a pazienti già in trattamento e 4 a pazienti non ancora in carico. L'azienda ospedaliera però è impossibilitata a ricominciare le cure per tante ragioni. La biologa di Stamina, Erica Molino, ha dato una disponibilità condizionata, perché se sarà chiamata dai magistrati a intervenire sui singoli casi, lo farà solo se non avrà ripercussioni penali. I nostri clinici inoltre hanno confermato di non voler riprendere le somministrazioni. Abbiamo preso atto della disponibilità del dottor Andolina e ora dovremo decidere".

In questo quadro stupisce non poco la posizione della Regione Lombardia. L'assessore alla Salute Mario Mantovani ha infatti scritto a tutte le aziende ospedaliere lombarde, chiedendo se ce ne fossero disponibili ad effettuare le infusioni con il metodo Stamina: "Vediamo se qualcuno si renderà disponibile", ha detto Mantovani, mandando su tute e furie Filomena Gallo e Michele De Luca, segretario e co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, che chiedono "l'immediato intervento del ministro Lorenzin per fermare questa iniziativa e mostrare rispetto per gli Spedali Civili di Brescia". "Le dichiarazioni di Mantovani – ha aggiunto Angelo Capelli, vicepresidente Ncd della Commissione Sanità al Pirellone – rischiano di riportare confusione e alimentare ancora una volta le illusioni dopo la chiara e ferma posizione assunta dal Governo e dal Ministro Lorenzin su questo tema". Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione sanità del Senato, è stata altrettanto dura con Mantovani, "che ha perso un'occasione per fare finalmente chiarezza sulla tormentata vicenda Stamina in Lombardia. Non si capiscono le ragioni della sua proposta quando il codice di deontologia medica vieta ai medici di somministrare sostanze segrete o la cui sicurezza ed efficacia non sia stata comprovata scientificamente".

 

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