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Caos all’ospedale San Camillo di Roma: pazienti in corridoio per ore

Barelle in corridoio e pazienti stesi su materassi adagiati a terra: è emergenza all’ospedale San Camillo di Roma. I sindacati denunciano la grave situazione, mentre il direttore è autorizzato ad aprire nuovi spazi e ad assumere immediatamente 15 persone.
A cura di Carmine Della Pia
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Sono ore di confusione e allarme all’ospedale San Camillo di Roma. Il personale medico è in agitazione e denuncia le condizioni disumane in cui versano i pazienti: lasciati per ore in corridoio, solo i più fortunati usufruiscono di una barella, altri sono stesi su materassi adagiati per terra. I soccorsi sono effettuati in condizioni particolarmente pericolose, e a ciò va aggiunta anche la grave carenza di personale medico. Un allarme che ricorda da vicino quanto denunciato qualche settimana a Napoli, presso l’ospedale Cardarelli, che ospita l’unico pronto soccorso della città. Il capogruppo del Pd alla Regione, Esterino Montino, è intervenuto e spera che le richieste di aiuto vengano ascoltate: “Ho verificato che il grido d'allarme è più che giustificato. A questo livello di degrado e abbandono la sanità del Lazio non era mai arrivata. Credo che la politica debba assumersi le proprie responsabilità, prima che sia costretta ad intervenire la magistratura”.

Barelle in corridoio all'ospedale San Camillo – Il direttore generale dell’ospedale San Camillo, Aldo Morrone, coordina un piano per porre fine al caos degli ultimi giorni: “Stiamo per aprire nuovi spazi che permetteranno di decongestionare l'attuale Pronto soccorso e siamo stati autorizzati dalla Regione ad effettuare 15 assunzioni, tra medici e infermieri. Inoltre stiamo lavorando ad un progetto con il XVI Municipio per gestire diversamente gli accessi inappropriati, ovvero i pazienti che si recano in pronto soccorso anche quando non ne hanno bisogno. Purtroppo la struttura, a suo tempo, non è stata pensata e realizzata per un afflusso così grande”. A tal proposito, anche Esterino Montino suggerisce le due vie principali attraverso cui sarà possibile garantire condizioni più idonee ai malati: “Assumere il personale necessario e ricavare nuove aree di ricovero”. Sul posto sono giunti anche i sindacati del settore, e il segretario dell’associazione medici dirigenti Anaao San Camillo, Gianmattia Mastroianni, che ha parlato di “una denuncia alla Procura per omissione di atti d’ufficio”, qualora nessuno intervenga nelle prossime ore.

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