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Cantone: “Corruzione si può battere solo con una svolta politica”

Sull’innalzamento a 3.000 euro della soglia per l’uso del contante Raffaele Cantone, presidente dell’autorità anticorruzione, ha ribadito di essere contrario.
A cura di Susanna Picone
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Raffaele Cantone, presidente dell'autorità anticorruzione, intervistato a Pescara dal direttore di Repubblica Ezio Mauro nella seconda giornata di RepIdee ha parlato di corruzione “non invincibile”, anche se difficile da quantificare come volume di tangenti e da affrontare trasversalmente e con un'azione che possa agire nel tempo. Cantone ha detto di contestare la cifra dei 60 miliardi che riguarderebbe quello che si porta via la corruzione in Italia in tangenti. “È una leggenda metropolitana. Dire che la metà della corruzione dell'Europa è la corruzione italiana è un'esagerazione che avrebbe l'effetto pratico di farci dire non c'è più nulla da fare”, ha spiegato parlando di una lotta trasversale che riguarda il sistema giudiziario, la burocrazia e soprattutto la politica.

Classe politica utilizzata dalla mafia come un autobus – Cantone ha fatto riferimento al ruolo della politica, “utilizzata come un autobus” in “Mafia Capitale”, che deve riappropriarsi del suo ruolo. “Non basterà nessuna autorità anti-corruzione, nessuna opera moralizzatrice della magistratura da sola per vincere la corruzione. C’è bisogno di scelte forti anche da parte della politica che non si deve più occupare della bassa cucina”, ha spiegato sottolineando che “senza una politica che ritorna a decidere in pochi anni staremo di nuovo a parlare delle stesse cose”. Secondo il magistrato “una parte della classe politica viene utilizzata come un autobus e cambiata quando cambiano i referenti”.

Critiche per l'innalzamento della soglia del contante a 3mila euro – “Sono contrario, e l'ho detto in altra occasione, all'innalzamento a 3000 euro della soglia per l'uso del contante. Così come la riduzione a 500 euro non ha eliminato l'evasione fiscale. Sono pannicelli caldi. Così non si fa lotta all’evasione, c'è bisogno di stabilità normativa”, ha detto ancora il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione a Pescara. “Non credo che l'aumento sia di per sé sbagliato, è l’essere arrivati a 500 e risalire a 3000 che dà l’impressione che purché si spenda, va bene. La questione è che ogni anno le norme vengono sistematicamente cambiate, ma non si può fare questo solo per risolvere problemi di bilancio”.

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