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Canone Rai nelle bollette dell’elettricità, il Governo smentisce

Dopo le voci di stampa secondo cui l’Esecutivo starebbe studiando un provvedimento per il recupero della tassa più evasa d’Italia, il Governo smentisce categoricamente questa ipotesi.
A cura di Biagio Chiariello
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AGGIORNAMENTO: Il Governo ha smentito le voci secondo cui era allo studio la possibilità che il canone Rai fosse legato alle bollette elettriche per recuperare fondi dagli evasori della tassa e usarli come copertura del decreto per il taglio Irpef in busta paga. Dopo la diffusone della notizia l'ipotesi in effetti appariva sempre più reale, ma dopo alcune ore fonti di Palazzo Chigi hanno tenuto a sottolineare che nessuna misura in merito è allo studio da parte del Governo. Non ci sarà nessun intervento sul canone Rai, "un'eventualità non prevista e notizia destituita di ogni fondamento" spiegano fonti di Palazzo Chigi.

Il governo vuole recuperare i soldi persi dall'evasione del canone Rai, così da poter reinvestirli nel decreto per gli 80 euro in busta paga. Tra le ipotesi – anticipa l'Ansa – c'è la possibilità di associare il pagamento della tassa più evasa d'Italia non più alla detenzione dell'apparecchio, ma alla bolletta elettrica o al nucleo familiare. In altri termini, il canone al servizio pubblico non sarà più legato al possesso del televisore ma a quello di un contatore. Una eventualità sulla quale spinge anche il commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Le risorse recuperate – apprende ancora l’agenzia di stampa- andrebbero per metà al Tesoro e per metà alla Rai. Introito eventualmente recuperato che è stimato infatti attorno ai 300 milioni di euro.

"Legare il canone Rai alla bolletta elettrica o al nucleo familiare, sarebbe un provvedimento illegittimo e, come tale, impugnabile nelle competenti sedi" attaccano dal Codacons, già al lavoro per eventuali ricorsi. "In base al regio decreto legge 21 febbraio 1938, n.246, – ragionano dall’associazione – tale imposta si applica solo a chi possiede un apparecchio adibito alla ricezione di adioaudizioni televisive nel territorio italiano – spiega l’associazione – Per questo snaturare il canone vincolandone il pagamento ad una bolletta o addirittura alla sola esistenza di un nucleo familiare, sarebbe illegittimo, poiché non garantisce il verificarsi della condizione essenziale per il pagamento dell’imposta, ossia il possesso di un televisore o altro apparecchio atto a ricevere frequenze tv".

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