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Cane ucciso a bastonate a Breno: padre e figlio rischiano 18 anni di carcere

I due allevatori sono stati identificati dai carabinieri grazie a foto scattate da un escursionista di passaggio sui monti in Valcamonica.
A cura di Biagio Chiariello
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Non è chiara la sua colpa. Forse ha tentato di aggredire una mucca del gregge. Forse non ha tenuto a bada la mandria che avrebbe dovuto custodire. Fatto sta che i suoi padroni si sono talmente arrabbiati con lui da ammazzarlo a bastonate e a colpi di pietra. E’ la punizione toccata ad un pastore australiano di proprietà dei gestori di una baita che si trova a passo Crocedomini, in Valcamonica. Un truce episodio avvenuto lo scorso 18 luglio e diffuso dai quotidiani locali solo nei giorni scorsi, grazie a delle foto inviate in forma anonima da un turista di passaggio sui monti. Ora i due protagonisti del barbaro gesto, padre e figlio, entrambi allevatori, rischiano 18 mesi di carcere. Sono stati infatti identificati e denunciati dai carabinieri di Breno (Brescia).

Padre e figlio rischiano 18 anni di carcere

Il popolo dei social network, gli animalisti e numerose associazioni in difesa degli animali avevano protestato aspramente per l’ignobile gesto e chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Il Partito protezione animali aveva fatto sapere di aver iniziato "l'iter organizzativo per azioni di protesta nel comune di Breno". "Nei prossimi giorni – si leggeva in una nota – ci auguriamo il maggior numero di persone possibile arriverà a Breno per manifestare contro questi individui e chiedere a gran voce che le autorità intervengano con fermezza". I militari dell’Arma si sono messi sulle tracce dei due, partendo dagli scatti dell'escursionista. Alla fine sono stati identificati: come detto, si tratta di padre e figlio, rispettivamente di 80 e 49 anni, molto conosciuti nella zona perché sono due mandriani e lavoratori di prodotti caseari. Per loro è scattata la denuncia per maltrattamento ed uccisione di animale. Ed ora rischiano di aprirsi le porte del carcere: secondo l'articolo 544 del codice penale, per questo tipo di reato entrambi rischiano la galera, con reclusione che può arrivare fino a 18 mesi.

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