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Cane è curato male dal veterinario, alla padrona anche il danno morale

Lo ha stabilito il Tribunale di Genova condannando il veterinario a pagare il danno patrimoniale e morale.
A cura di A. P.
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Se il cane viene curato male dal veterinario con conseguenti danni fisici all'animale, il proprietario va risarcito non solo per il danno materiale ma anche per quello morale. È quanto ha stabilito il Tribunale di Genova con una singolare sentenza che ha condannando in primo grado lo studio veterinario non solo a pagare i costi per rimediare all'operazione andata male, ma anche a un risarcimento per quanto patito per la vicenda. La Corte del capoluogo ligure infatti ha accolto la tesi del legale della proprietaria, l'avvocato Mariagrazia Rossi, secondo la quale avere un animale malato e bisognoso di cura in casa porta ad una sofferenza psicologica che deve essere risarcita e che nel caso specifico il giudice ha valutato in 4.500 euro.

La storia inizia nel 2001 quando la proprietaria residente a Zoagli prende da un canile sardo una meticcia di pochi mesi simile a un pastore tedesco che chiama Yuma. Dopo un po' l'animale comincia a zoppicare così la donna lo porta dal veterinario che opta per una operazione in quanto il cane ha un problema all'anca. Dopo l'intervento però l'animale non dà segni di miglioramenti e anzi peggiora a vista d'occhio tanto che non può restare in casa da solo e deve essere portato fuori in braccio. La donna si rivolge quindi ad altri specialisti che accertano che Yuma ha subito una lesione del nervo sciatico e bisogna operarla di nuovo.

A questo punto parte la denuncia al primo veterinario con la richiesta del danno patrimoniale e morale. Per i legali del veterinario però non ci può essere risarcimento essendo il cane una "cosa" ed essendo il suo valore nullo in quanto non di razza e adottato al canile. Per il giudice però il fatto che la donna ha speso migliaia di euro per alleviare le sofferenze di Yuma indica la sua volontà di instaurare con lei "una relazione durevole negli anni" e farla entrare nel suo "progetto di vita familiare" che però l'errata operazione hanno pregiudicato.

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