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Calabria: vescovo vieta gli “inchini” sotto casa dei boss durante le processioni

Monsignor enzo ha vietato categoricamente che le processioni pasquali effettuino inchini sotto le case dei leader della ndrangheta.
A cura di Davide Falcioni
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Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera, ha introdotto una serie di nuove norme in relazione all'Affruntata di Sant'Onofrio, tradizione processione pasquale che si svolge ogni anno in diversi comuni della Calabria e che è più volte finita al centro di polemiche per il rito degli "inchini" sotto le case dei boss di ndrangheta: è proprio a tal proposito, per segnare una netta spaccatura con il passato, che monsignor Renzo ha introdotto una serie di norme. Due su tutte: nessuna sosta davanti alle case dei boss, neppure se malati. E niente incanto: per stabilire chi porta la statua non avrà più luogo un'asta nella quale vince chi offre di più, ma un'estrazione dei nomi. Come ricorderete lo scorso anno a Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, la processione con la Madonna, si fermò per qualche istante sotto l’abitazione di Giuseppe Mazzagatti, condannato all’ergastolo. In seguito alle polemiche che scaturirono il vescovo, monsignor Francesco Milito, sospese tutte le processioni. La scena si era ripetuta a Sant'Onofrio, in provincia di Vibo Valentia, con un altro boss che aveva "beneficiato" del saluto della folla.

Per prevenire che con le prossime processioni pasquali tornino gli "inchini" Luigi Renzo ha diramato un nuovo regolamento, invitando i fedeli a non lasciarsi "espropriare di ciò che appartiene al loro patrimonio religioso più genuino", evitando di lasciarlo in mano "a gente senza scrupolo che nulla ha di cristiano" e che anzi insegue una "religione capovolta che offende il cristianesimo popolare". Il vescovo chiede "segnali concreti di rottura da certi andazzi impropri", invitando i sacerdoti ad affidare "ai giovani che frequentano la parrocchia e sono impegnati in un cammino di fede, la possibilità di portare le statue". Per questo nella sua diocesi da ora in avanti la scelta di chi porta le statue avverrà "per estrazione". Dalla lista di chi, entro ieri, si è prenotato verranno escluse "persone aderenti ad associazioni condannate dalla chiesa, che siano sotto processo per associazione mafiosa o che siano incorse in condanna per mafia, senza prima aver dato segni pubblici di pentimento e di ravvedimento". L'ultima norma, la più attesa, vieta di "girare o sostare con le sacre immagini davanti a case o persone, tranne che si tratti di ospedali, case di cura, ammalati".

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