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Calabria: comune vende un bosco secolare per ripianare i debiti

A Serra San Bruno il Comune ha deliberato la vendita di 2.603 alberi per ripianare il deficit di bilancio: tra essi, anche quello che potrebbe essere l’abete più grande d’Europa.
A cura di D. F.
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Vendesi alberi per ripianare il debito: è questa la decisione, abbastanza curiosa, del comune calabrese di Serra San Bruno che, necessitando urgentemente di liquidità, ha deciso di mettere sul mercato alcuni alberi secolari. La delibera dell'amministrazione afferma che il 25 marzo prossimo avrà luogo un'asta pubblica – con offerte segrete – per la vendita di materiale legnoso ottenuto dal taglio di tre lotti appartenenti al demanio comunale "Archiforo", ovvero un bosco ubicato nel Parco delle Serre e indicato come "sito di importanza comunitaria – zona di riserva generale orientata".

Il bando comunale di gara riguarda l'abbattimento di 2.603 alberi: di questi, ben 1.090 sono esemplari di abete bianco. Molte delle piante sono secolari e verranno trasformate in legna per l'industria, con l'obiettivo neanche tanto velato di risanare il deficit di bilancio. Di contro il territorio sembra disposto a privarsi di un patrimonio più unico che raro: tra gli alberi che diventeranno legna per l'industria, secondo quanto riporta ilvizzarro.it, ci sarebbe anche un abete bianco alto oltre 55 metri con un tronco di 5,5 metri di circonferenza: potrebbe trattarsi dell'esemplare più grande d'Europa, più persino di un'altro in provincia di Trento che la Forestale ha nominato qualche anno fa come l'albero monumentale più grande del continente.

I boschi delle Serre hanno subito moltissimi tagli anche recentemente: negli ultimi 13 mesi, infatti, si stima che siano stati 9.291 gli alberi abbattuti. La decisione del Comune di Serra San Bruno ha prodotto una vera e propria levata di scudi. Ermete Realacci ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente e lo stesso comandante calabrese del Corpo Forestale ha auspicato "un passo indietro" da parte del Comune.

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