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Cala il consumo di alcol tra i giovani: ragazzi bevono meno e iniziano più tardi

Gli adolescenti italiani bevono di meno rispetto al passato: lo dice l’indagine presentata dall’Opga presso la Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Pavia, Fondazione Ircc Policlinico S. Matteo, in occasione del Seminario di studio “Fattori di rischio e protezione nel consumo di alcol”.
A cura di Susanna Picone
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I giovani italiani bevono di meno e iniziano a farlo più tardi rispetto al passato. A dirlo è l’indagine presentata oggi dall'Opga (Osservatorio permanente giovani e alcool), presso la Clinica Pediatrica dell'Università degli Studi di Pavia, Fondazione Ircc Policlinico S. Matteo, in occasione del Seminario di studio “Fattori di rischio e protezione nel consumo di alcol”. La ricerca è stata realizzata su un campione nazionale di 2156 preadolescenti italiani (13/14enni che frequentano la terza media). La SIMA (Società italiana di medicina dell'adolescenza) che ha condotto l'indagine mette in evidenza che il 16,6% dei giovani intervistati non ha mai provato una bevanda alcolica, con una diminuzione di 7,2 punti percentuale dal 2012. Inoltre il primo assaggio di una bevanda alcolica viene ritardato: per il 37,8% dei giovani avviene dopo i 10 anni (-3,8% rispetto al 2012). Il contesto relazionale del primo assaggio permane conviviale e guidato da figure familiari nel 76% dei casi mentre l'11% dei giovani fa la prima esperienza in sola presenza dei coetanei. I primi consumi avvengono in prevalenza ai pasti (39,8%) e in concomitanza con circostanze speciali, per esempio feste per l’11,6% o celebrazioni per il 28,7%.

Aumentano i non bevitori – Il raffronto con l'indagine del 2012 mostra anche notevoli differenze nella tipologia dei bevitori: aumentano i non bevitori e si riducono sia i bevitori occasionali (- 8,3%) che i bevitori abituali (- 8,8%). Si conferma poi la differenza di genere con le ragazze sono meno precoci dei maschi. Sulle bevande i giovani mostrano una preferenza marcata per i drink poco alcolici, seguiti dalla birra e a distanza dal vino. Bassi gli aperitivi e marginali i superalcolici. Dall’indagini emerge che le sensazioni del primo assaggio di alcol rinviano a niente di particolare per il 47,3% dei rispondenti, mentre la sensazione di un evento gradevole è alla pari con la sensazione sgradevole (26,5% e 24,6% rispettivamente). Scende inoltre il numero dei ragazzi che si ubriacano: dal 6,8% del 2012 al 4,8%.

“Perché i giovani bevono?” – Gli adolescenti italiani consumano dunque meno alcol, ma sono scarsamente avvertiti dalle loro famiglie dei rischi che il bere comporta. Secondo la ricerca, infatti, l’argomento del consumo/abuso di alcol non sembra particolarmente presente nelle discussioni familiari. Alla domanda “perché i giovani bevono?” le risposte più frequenti sono da una parte “adeguarsi al gruppo” dei pari (46,8% contro il 45,1% del 2012), dall'altra per “divertirsi” (43,3% contro il 59% del 2012). Il 37,9% sostiene, invece, che il consumo si giustifica per “dimenticare i problemi”.

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