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Cagliari: sesso in cambio di buoni voti in matematica. Arrestato un professore

L’insegnante di un istituto magistrale avrebbe addirittura violentato una studentessa in aula mentre un’altra ragazza controllava alla porta che non si avvicinasse nessuno.
A cura di D. F.
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Un insegnante di matematica avrebbe ricattato e minacciato delle studentesse fra i 15 e i 18 anni dell'istituto magistrale di Cagliari: alle giovani il professore prometteva bei voti in cambio di rapporti sessuali, ma quelle che si rifiutavano di accettare venivano continuamente interrogate e si ritrovavano voti spesso non sufficienti. Quelle che accettavano le avances invece godevano di voti molto alti. Non solo: l'insegnante è anche accusato di violenza sessuale nei confronti di un'allieva in aula di fronte ad un'altra compagna. L'uomo – di 47 anni – è stato arrestato ed è ora ai domiciliari su richiesta del pubblico ministero Rita Cariello.

La vicenda in realtà risale ad alcuni anni fa: i fatti sarebbero iniziati nel 2005 e si sarebbero protratti fino al 2011. Il professore per tutto questo periodo avrebbe spesso abusato di alcune alunne alle quali, non di rado, avrebbe inviato anche sms molto espliciti. Le prime denunce sono arrivate tre anni fa: a squarciare il silenzio però sono stati dei professori che hanno raccolto le inquietanti confidenze di un'alunna. L'insegnante accusato ha comunque continuato a insegnare nella scuola fino a tutto il 2013.

L'ordinanza di custodia cautelare emessa fa riferimento alle minacce e ad uno stupro di una minorenne in classe mentre, nel frattempo, un'allieva doveva controllare dalla porta che non arrivasse nessuno. Le testimonianze di episodi di abusi sono però numerose: una studentessa è stata ricattata e, se non avesse avuto con lui rapporti intimi, i genitori sarebbero stati messi a conoscenza della sua omosessualità. Il magistrato ha comunque precisato che "nel momento in cui furono formulate le accuse nessuna delle ragazze era più alunna del professore né frequentava più la scuola per cui non si può sostenere che avessero ragioni di contrasto" con il docente

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