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Busta paga dipendenti più leggera. Via al contributo di solidarietà +0,5%

Brutte notizie per lavoratori dipendenti e imprenditori. Da questo mese si inizierò a pagare il contributo sul fondo di solidarietà residuale per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione guadagni, come previsto dalla riforma Fornero.
A cura di Biagio Chiariello
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Buste paga dei lavoratori più leggere da settembre. L’Inps annuncia infatti che da questo mese i dipendenti e i datori di lavoro pagheranno il contributo di solidarietà per i precari e i non coperti dalla Cig – Cassa Integrazione Guadagni (nelle imprese con oltre 15 dipendenti), come previsto dalla riforma Fornero. In pratica il contributo è dello 0,50% sulla retribuzione (un terzo a carico del lavoratore) e sullo stipendio di settembre verranno tolti gli arretrati da gennaio 2014. Il contributo avrebbe dovuto essere versato dall’inizio del 2014 ma le modalità sono arrivate solo ora. Cioè vuol dire che s non solo si pagheranno gli arretrati (per una retribuzione lorda di 2.000 euro mensili poco più di 3 euro al mese a carico del lavoratore e poco più di 6 per l’impresa) ma si chiederà anche l’1% di mora su quanto si sarebbe pagato dal 7 giugno. Per fare qualche esempio chi in busta paga prende 1.000 lordi al mese, si vedrà detratti 1,6 euro per il lavoratore e di 3,3 euro per l’impresa. Su una busta paga di 1.500 euro lordi al mese, il contributo sarà di 2,5 euro per il lavoratore e di 5 euro per l’impresa.

L'articolo 3 della Legge 28 giugno 2012, n. 92 – ricorda l'Inps – "ha la finalità di assicurare ai lavoratori dipendenti da imprese operanti in settori non coperti dalla normativa in materia d'integrazione salariale una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa per cause previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria". Quindi le imprese che non prevedono la Cig, potranno avvalersi di uno strumento di tutela in caso di sospensione dell'attività lavorativa. "Il fondo – si legge nella circolare – ha l'obbligo del bilancio in pareggio e non può erogare prestazioni in carenza di disponibilità". Il fondo si finanzia con "un contributo ordinario dello 0,50% della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali dei lavoratori dipendenti (esclusi i dirigenti), di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore”.

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