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Buona Scuola, i sindacati proclamano un’ora di sciopero nei due giorni di scrutini

Il premier apre: “La riforma si può migliorare ma l’Italia è ripartita”. Bersani: “Con qualche correzione al Senato tutti saranno felicissimi di votare”.
A cura di Davide Falcioni
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Un'ora di sciopero nei due giorni di scrutini: dopo aver annunciato battaglia – minacciando il blocco totale degli scrutini – i sindacati confermano la mobilitazione ma rivedono sensibilmente le modalità. "Il ddl scuola – scrivono i sindacati in una nota congiunta – lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall'intero mondo della scuola". per questo è stato proclamato lo "sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni". Dal canto suo, dopo il voto favorevole della Camera al ddl sulla Buona Scuola e le proteste di insegnanti e studenti, il Presidente del Consiglio sembra propenso a effettuare delle modifiche: "La riforma si può migliorare ma l'Italia è ripartita". Il ministro Giannini, nel frattempo, ha escluso il ricorso alla fiducia al Senato: "I tempi che abbiamo immaginato, se rispettati, non richiedono questo strumento".

Il clima intorno alla riforma della scuola sembra dunque molto più disteso e anche dalla minoranza del Partito Democratico è arrivata un'apertura al premier: "Con qualche correzione al Senato tutti saranno felicissimi di votare. Credo che lo si farà e che il governo voglia fare qualche altro passo", ha annunciato Bersani, prima di confermare che non occorre lo strumento della fiducia: "Per correggere qualcosa non ci vuole molto tempo. Io credo che si possa fare. Stiamo al merito della questione. Tutti vedono quali sono i problemi aperti. Il primo è il rapporto tra il dirigente scolastico e la dignità e l'autonomia dell'insegnante. E l'altro sono le discriminazioni importanti e irrazionali tra precario e precario. E' una ferita molto profonda, difficile da spiegare e da motivare".

Renzi, a margine della direzione del PD, ha replicato: "Le cose si fanno, le leggi vengono approvate e poi naturalmente le discussioni, le valutazioni diverse, ma sono molto fiducioso". Poi il primo ministro ha aggiunto: "Dopo anni finalmente c'è un investimento sull'edilizia scolastica, dopo anni ci sono centomila precari che vengono assunti. E poi si può sempre discutere e migliorare".

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