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Buon compleanno papa Francesco! Jorge Bergoglio compie 80 anni

Il pontefice argentino è nato il 17 dicembre 1936. Da tutto il mondo gli stanno arrivando gli auguri dei leader delle nazioni e di tanta gente semplice.
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Papa Francesco torta

Buon compleanno papa Francesco! Il 17 dicembre Jorge Mario Bergoglio compie ottant’anni e dai quattro angoli della terra stanno arrivando gli auguri tanto dei potenti della Terra che della gente più semplice. Un importante traguardo per papa Francesco, il pontefice argentino che più di ogni altro negli ultimi secoli  ha cambiato la percezione della Chiesa da parte non solo del miliardo di cattolici, ma anche di chi professa un'altra fede o non ne professa nessuna.

Francesco arriva agli ottant’anni in buona salute. Eppure, nell’agosto del 2014, aveva detto testualmente "perché io so che questo durerà poco tempo. Due o tre anni e poi… alla casa del Padre!". Pochi mesi dopo aveva detto di avere “la sensazione che il mio Pontificato sarà breve.” Certo, il pontefice ha vari acciacchi dovuti all’età e gli manca la parte superiore di un polmone. Nonostante questo, il suo quadro clinico è soddisfacente, come dimostra il fatto che Francesco non si tira indietro neppure davanti a viaggi intercontinentali che sembrano particolarmente estenuanti o ad udienze oceaniche.

La sua storia merita di essere raccontata in un film ed in effetti così è stato: appena pochi giorni fa Canale 5 ha mandato in onda una fiction in due puntate sulla vita di Francesco, a cui sono stati già dedicati anche diversi documentari. Nato in Argentina da una famiglia di origini italiane, come tradisce il cognome, cambia molti lavori e poi entra in seminario. La scelta che gli segnerà la vita. Nel 1997 Jorge Mario Bergoglio viene nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires, e l’anno dopo, quando il vescovo titolare muore, prende il suo posto, diventando primate del Paese sudamericano. Giovanni Paolo II lo crea cardinale nel 2001. Nel 2005 un ampio gruppo di cardinali lo sceglie come proprio candidato in conclave per opporsi al gruppo che voleva che l’incarico fosse ricoperto da Joseph Ratzinger. E’ lui stesso, con spirito di unità, a fare un passo indietro.

Dopo le dimissioni di Benedetto XVI, nel 2013, i vaticanisti non lo considerano più un papabile. Invece, lo Spirito Santo soffia proprio verso di lui che viene eletto il 13 marzo, primo gesuita, primo americano, primo a prendere il nome di Francesco, il santo dei poveri. In piazza San Pietro e nelle case di tutto il mondo risuona il suo primo saluto: “Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo.” Esplode il boato di sostegno della gente, che già gli vuole bene. Il suo primo gesto è di rottura: prima di benedire la folla festante, chiede che sia il popolo dei fedeli a benedire lui. Mai nessun Papa lo aveva fatto prima.

Le sorprese, però, non sono finite. Papa Francesco rifiuta subito la croce pettorale d’oro, mantenendo la sua, di argento. Decide di non cambiare le sue scarpe ortopediche, nere, brutte e vecchie. Non indossa l’abito corale per impartire la benedizione. Poco prima si era rifiutato di ricevere l’omaggio dei suoi ex colleghi cardinali seduto su una poltrona, terminata la cerimonia decide di tornare nella residenza dove alloggiavano i cardinali non sull’auto papale, ma con gli altri, su un pulmino. Il giorno dopo, lasciando la casa dove aveva abitato nei giorni precedenti il conclave, pretende di pagare il conto. Dice no all’appartamento papale, che quindi rimane chiuso e decide di vivere sempre in una piccola stanza disadorna in un edificio interno al Vaticano, Casa Santa Marta, dove consuma i pasti insieme a religiosi e dipendenti della Santa Sede. E’ rivoluzione e la gente se ne accorge subito.

Da subito avvia la riforma della Curia: nel corso del suo pontificato accorpa dicasteri, modifica la composizione degli organismi vaticano, “licenzia” alti prelati da troppo tempo a Roma, si circonda di nuovo consiglieri scegliendoli in tutto il mondo. Chiede maggiore trasparenza nelle finanze vaticane e comincia a riformare lo Ior, che da decenni è al centro di continui scandali.

Nel 2015 papa Francesco convoca un giubileo straordinario, dedicato alla misericordia di Dio. Scrive lettere apostoliche ed encicliche potenti, dove il termine “misericordia” ritorna spesso: l’Evangelii Gaudium rappresenta il manifesto del suo pontificato; la Laudato Si’ rappresenta la prima encliclica papale nella storia incentrata sull’ecologia e sul rapporto tra uomo ed ambiente circostante; la Amoris Laetitia, che riassume due sinodi dedicati alla famiglia, apre in maniera clamorosa alla possibilità che i divorziati risposati possano accedere alla comunione; con la Misericordia et Misera prevede che non solo i vescovi, ma anche i semplici sacerdoti, possano assolvere dal gravissimo peccato di aborto.

Certo, il suo pontificato non è tutto rose e fiori. Papa Francesco subisce lo scandalo Vatileaks 2, che scoppia con l’uscita dei libri dei giornalisti italiano Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi: si tiene un processo in Vaticano che fa parlare mezzo mondo e che porta agli arresti di monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e della ex pierre Francesca Immacolata Chaouqui, accusati di aver divulgato documenti riservati del Vaticano. Vallejo Balda è tuttora rinchiuso in cella. Il pontefice, inoltre, viene più volte attaccato da ambienti più tradizionalisti, che lo accusano, anche in maniera violenta, di voler cambiare la dottrina della Chiesa: è recente la polemica di quattro cardinali che chiedevano chiarimenti ufficiali sulla interpretazione della Amoris Laetitia. Critiche così feroci verso un Papa dall’interno del Vaticano non si vedevano, ormai, da decenni se non da secoli.

Papa Francesco, però, è un uomo di polso e va avanti per la sua strada, senza scomporsi. Anche se ha già ottant’anni, l’età in cui le persone “normali” si godono già da un pezzo la pensione.

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