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Bufera spending review: Cottarelli pronto a lasciare l’incarico

Il commissario nominato dal Governo Renzi si scaglia contro un provvedimento approvato dalla Camera che, consentendo 4mila pensionamenti nella scuola, vanificherebbe i tagli alla spesa pubblica da lui fatti in questi mesi.
A cura di Davide Falcioni
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Bufera spending Review. Il commissario nominato dal governo per i "tagli agli sprechi" Carlo Cottarelli in un post sul suo blog punta il dito contro le "nuove spese non coperte" che vanificherebbero gli sforzi da lui fatti e la possibilità di tagliare le tasse. Nel mirino del commissario l'emendamento votato alla Camera nel decreto di riforma della pubblica amministrazione, che consente quattromila pensionamenti nella scuola. Cottarelli si è detto pronto a lasciare l'incarico e al suo posto sarebbe pronto già un sostituto, quel Yoran Gutgeld già consigliere economico di Matteo Renzi.

Cottarelli pronto a lasciare?

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, lo "sceriffo" dei tagli sarebbe pronto a lasciare per andare al Fondo Monetario Internazionale. Cottarelli ha scritto ieri sul suo blog (ospitato sul sito del Governo): "Si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali". E ancora: "Ora questa pratica sembra sia utilizzata per finanziare il pensionamento di alcuni lavoratori arrivati alla cosiddetta ‘quota 96' (una combinazione tra età e anni di servizio) e tenuti in servizio in base alle regole di pensionamento vigenti. Il totale delle risorse che sono state spese prima di essere state risparmiate per effetto di queste decisioni ammonta ora 1,6 miliardi per il 2015. Intendiamoci: tecnicamente, la copertura c’è. Ma questa è in realtà costituita da tagli lineari perché la promessa di future operazioni di revisione della spesa non può essere accettata come copertura sul piano giuridico". Nel mirino del commissario ci sono proprio i tagli lineari, decisamente contrari alla sua missione che, invece, prevede tagli mirati.

Cottarelli: "No ai tagli lineari"

Nel suo polemico intervento Cottarelli scrive: "E’ una situazione paradossale in cui la revisione della spesa (futura) viene utilizzata per facilitare l’introduzione di nuove spese. Naturalmente possono sussistere mille buoni motivi per alcune nuove spese (anche se, con riferimento all’ultima applicazione di questo nuovo approccio, la spesa per pensioni in Italia mi sembra già abbastanza elevata e la riforma delle pensioni era volta a contenerne la crescita). Se il Parlamento legittimamente decide di introdurre nuove spese dovrebbe contestualmente coprirle con tagli di spesa non lineare di pari entità, individuandoli per esempio tra le proposte di revisione della spesa già presentate dal Commissario in passato. Mi sembra che usare presunti tagli lineari – in apparenza molto diluiti sull’intera amministrazione – per la copertura di nuove spese riduce il costo politico inevitabilmente legato all’individuazione di coperture vere, concrete, selettive. Inoltre con questo atteggiamento si finge di dimenticare che mentre una revisione selettiva della spesa ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione a parità di prestazioni, i tagli lineari possono produrre per alcuni servizi una inevitabile riduzione delle prestazioni". Infine la conclusione: "Se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa, il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro. Condizione, a mio giudizio, essenziale per una ripresa dell’occupazione in Italia".

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