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Brindisi, le multe stradali prese dalla Casta? Le paga il Comune

Consiglieri comunali e assessori di maggioranza e opposizione, dirigenti comunali, ma anche parenti di amministratori, aziende private, agenzie di viaggioe persino giornalisti e tv locali. Per tutti loro ha pagato la Multiservizi, società del Comune di Brindisi.
A cura di Biagio Chiariello
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Chi le paga le multe stradali prese dalla casta a Brindisi? Ci pensa il Comune. Nel comune pugliese infatti a pagare 226 sanzioni per vetture che appartengono a politici, amministratori (e parenti), giornalisti, aziende locali e pure vigili urbani, dal 2011 ad oggi, ci ha pensato Multiservizi, società del Comune di Brindisi. Almeno secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, i verbali, tutti di importi minimi, che vanno dai 17 agli 80 euro, sarebbero costati alla società in house del Comune di Brindisi una spesa di 6.119 euro. A far emergere la particolare prassi, è stato Teodoro Nigro, comandante della polizia municipale brindisina che aveva sollecitato la verifica. In un documento ufficiale dell’azienda inviato a Nigro a novembre si specifica che “di questi verbali, solo una minima parte risultano elevati a carico di trasgressori e veicoli che fanno capo alla Multiservizi”. Non è chiaro per quali ragioni gli altri siano stati pagati anche a tutti gli altri cittadini o ditte.

Ad usufruire di questo “benefit” – scrive Francesca Cuomo sul Corsera – ci sono ex e nuovi amministratori bipartisan: le multe sono state pagate a consiglieri di maggioranza e di opposizione ad esempio. Tra gli ex ci sono ben sette multe all’auto di Angelo Rizziello (FI), ex presidente del Consiglio comunale ai tempi della seconda giunta Mennitti: tre risalgono al 2011, periodo in cui era in carica, e quattro sono riferite al periodo di amministrazione Consales in cui Rizziello non è stato rieletto. Ma ci sono anche le multe di Mario Nubile (Pdl) e Roberto Rizzo (Noi Centro), entrambi ex consiglieri non rieletti.

Consiglieri comunali e assessori di maggioranza e opposizione:

 quattro sono i verbali pagati per l’auto di Massimiliano Oggiano (“La Puglia prima di tutto”), tutti negli ultimi mesi, e quattro quelli per Antonio Elefante sebbene l’auto sia intestata al padre Francesco, ma utilizzata proprio dal consigliere e segretario cittadino del Pd. Si tratta dell’auto incendiata più di un anno fa. Due sono quelle pagate per il dirigente comunale Carlo Cioffi, responsabile del settore Traffico. Ad ottobre 2012 quella di Vincenzo Mione, capitano della polizia municipale di Brindisi; ad ottobre 2014 risale quella pagata all’attuale assessore alle Attività produttive Giuseppe De Maria (Ncd); al febbraio 2012 quella del consigliere regionale Maurizio Friolo (Forza Italia); e sempre nel 2012 all’ex consigliere comunale Teodosio Martucci (Pdl).

Non solo politici. Anche giornalisti e operatori tv:

Due sono state pagate anche per l’auto privata dell’ex amministratore della Multiservizi Francesco Arigliano, per altri dipendenti della società e per la ditta Centro Verde Vivai di Mesagne che cura, in sub appalto, diversi cantieri per conto della partecipata del Comune. Ci sono poi anche molte ditte e attività commerciali brindisine: le agenzie di viaggio Titi Shipping e Snoopy, le aziende Peritas, Gamma Costruzioni e Nubile che gestisce l’impianto di produzione di combustibile da rifiuto e la discarica di Autigno (la stessa di cui è proprietario Luca Screti, coinvolto nell’indagine per riciclaggio e ricettazione insieme a Consales).

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