Brindisi: chiede i soldi ai genitori, il padre lo uccide con colpo di pistola alla testa

Tragedia familiare nella tarda serata di martedì in un’abitazione di Latiano, in provincia di Brindisi. Al culmine di una furibonda lite in casa tra padre e figlio, infatti, il primo ha ucciso il secondo sparandogli un colpo di pistola alla testa. Per la vittima, il 33enne Antonio Di Cataldo, purtroppo non c'è stato nulla da fare. È stato lo stesso genitore, dopo il delitto, a chiamare immediatamente i carabinieri raccontando l'accaduto e consegnandosi ai militari che lo hanno interrogato. Sul posto oltre ai carabinieri sono intervenuti la polizia e il medico legale per eseguire una prima ispezione cadaverica su ordine del pm di turno Francesco Carluccio.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, alla base del diverbio finito in tragedia ci sarebbero motivi economici. In particolare il 33enne sarebbe andato a casa dei genitori per chiedere dei soldi, ma il padre non l'avrebbe presa bene e sarebbe nata un'accesa discussione. Inutile il tentativo della madre della vittima e moglie dell'omicida di calmare gli animi, al culmine della lite il genitore si è armato. L'uomo ha preso un revolver che teneva in casa e ha fatto partire sei colpi in sequenza di cui almeno tre avrebbero colpito il figlio, uno mortale alla testa.

Quando sono arrivati i militari, Cosimo Di Cataldo ha confessato in lacrime di aver sparato il figlio assicurando però che non voleva ucciderlo. L'uomo è stato arrestato e condotto in carcere a disposizione dei pm con l'accusa di omicidio aggravato dal legame familiare. Ora è in attesa dell'interrogatorio di garanzia del gip del Tribunale di Brindisi per la convalida dell’arresto.