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Brindisi, ascensore rotto e la mamma perde il bambino: ipotesi sabotaggio

Ricoverata di urgenza per un parto difficile, e quindi l’urgenza di un cesareo la giovane mamma non è arrivata in tempo in sala parto, perché l’ascensore era guasto. Per l’ennesima volta. Ed ora la Procura vuole vederci chiaro.
A cura di B. C.
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Perdere il proprio bambino per un ascensore guasto. Succede all'ospedale Perrino di Brindisi. I medici avevano stabilito un parto di urgenza con cesareo, ma a fermare la corsa verso la sala per l'intervento è stato l'ennesimo blackout degli ascensori. Quindi la giovane mamma è stata portata in barella a piedi al quinto piano della struttura, ma non c’è stato nulla da fare. La donna ha perso il bimbo che portava in grembo. Adesso si cerca di capire se la morte del nascituro sia dovuta al ritardo causato per la corsa sulle scale o ad altri fattori. La Procura ha infatti aperto un'inchiesta per fare luce sulla vicenda. Resta il fatto che gli ascensori del nosocomio brindisino vanno fuori davvero troppo spesso ultimamente. Paola Ciannamea, direttore della ASL ha già da tempo denunciato il caso alla magistratura, arrivando a parlare di "atti di sabotaggio", sottolineando come i problemi siano cominciati da quando è stata avvicendata la società di manutenzione (dalla Brindisi Elevatori alla Kone, ditta subappaltatrice incaricata dalla Manuntencoop); infatti a suo dire, prima gli ascensori non si fermavano mai. A farne le spese, in primis i pazienti, poi i barellieri costretti a trasportare a braccia il malato di turno. Così è successo negli ultimi tempi con un anziano ricoverato per problemi di cuore e con un uomo che doveva essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, trasferito su fino al decimo piano.

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