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Bravissima, Tania. Questo bronzo vale un oro

Dopo l’argento nel sincro da 3 metri con Dallapè, Cagnotto concede una prestazione perfetta dal trampolino 3 metri. Cinesi imprendibili ma l’italiana doma la Abel e sale sul podio. “Tuffo per tuffo, ho saltato col cuore, ho saltato per me. La mia nuova vita? Senza più ansie, senza più stress da gara. Ho dato il massimo a questo sport, una vita intera, Basta così”.
A cura di Jvan Sica
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"Me la gioco", aveva detto nell'immediata vigilia della gara. E Tania se l'è giocata fino all'ultimo tutto. Concentrazione massima. Determinazione e soglia d'imperfezione ridotta al minimo. Dopo l'argento nel sincro da 3 metri con Dallapè, Cagnotto conquista anche il bronzo nel trampolino da 3 metri. Le cinesi sono d'un altro pianeta, sulla ‘terra' duellano la bolzanina e la rivale canadese. La spunta l'italiana, conquista un terzo posto che vale oro. Decisivo per la tuffatrice azzurra l'ultimo balzo, che le ha portato in dote un punteggio tale (81) da tenere a bada la nord-americana (68).

Tuffo per tuffo, ho saltato col cuore, ho saltato per me. Il record è arrivato, ed ero felice, poi pure la medaglia. Incredibile. Vale come un oro.Volevo chiudere la carriera con 80 punti, farlo più bello che potevo, è stato così, è stato bellissimo.  La mia nuova vita? Senza più ansie, senza più stress da gara. Ho dato il massimo a questo sport, una vita intera, Basta così.

Questa gara per Tania Cagnotto era l’ultima ai Giochi, ha dato tutto e tentato l'impossibile ma raggiungere le cinesi è impresa lontana. Lascia da campionessa italiana, da icona dei Tuffi e dello sport italiano. Adesso c’è una vita da vivere fuori dalla piscina e lontano da quel trampolino, con un matrimonio da organizzare in un mese (si sposerà con Stefano Parolin il 24 settembre).

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La sua prima Olimpiade è stata Sydney 2000. Lì era una matricola in tutti i sensi, immersa nell’atmosfera di un’Olimpiade che sa sopraffarti a quell’età. Era solo la figlia del grande Giorgio Cagnotto, 2 argenti e 2 bronzi olimpici, e di Carmen Casteiner, più volte campionessa italiana dalla piattaforma. In Australia bisognava divertirsi e fare esperienza e il diciottesimo posto in semifinale nel trampolino 3 metri è preso da tutti come il classico risultato di prospettiva. I primi due posti erano delle marziani cinesi, l’orizzonte che Tania ha sempre guardato laggiù in fondo e pian piano ha avvicinato. Vinsero Fu Mingxia, monumento dei tuffi mondiali, che ha vinto il Mondiale di Perth 1991 a soli 13 anni, mentre al secondo posto si classificò quella che diventerà la sua avversaria numero uno, Guo Jingjing.

Quattro anni dopo ad Atene 2004 c’erano già delle aspettative importanti. A maggio aveva vinto i suoi primi campionati europei e l’attesa pesava sulle sue spalle. Questa zavorra e alcune difficoltà tecniche le impedirono di lottare per il podio, facendole ottenere un ottavo posto che non poteva soddisfarla. Le due atlete cinesi si scambiarono di posizione, con oro alla Guo Jingjing e argento a Fu Minxia, mentre il bronzo, così come quattro anni prima, riuscì a conquistarlo la zarina del trampolino, Julija Pachalina, primo obiettivo europeo che Tania doveva raggiungere e superare.

Si va a Pechino 2008 sapendo benissimo che le atleti cinesi in casa non avrebbero fallito, ma l’obiettivo di una medaglia olimpica, dopo un quadriennio con due bronzi mondiali e un altro oro europeo, era raggiungibile. Ed è da Pechino che si inizia a parlare di maledizione per Tania, la quale si classifica al quinto posto, a 40 punti dal bronzo. I primi tre posti sono occupati sempre dalle stesse atlete, che si scambiano posizioni e allori e a Tania, ormai ventitreenne, non resta nulla.

L’Olimpiade segnata con un circoletto rosso – quella della fine della maledizione – diventa Londra 2012. Nel sincro con Francesca Dallapè aveva vinto tutti gli Europei dal 2009 in poi (e continuerà a vincerli fino a quest’anno), a Roma 2009 sempre nel sincro era stata argento dietro solo alle due meraviglie cinesi Guo Jingjing e Fu Minxia, mentre a livello individuale era stata bronzo mondiale dai 3 metri e di nuovo oro e bronzo europeo. Ma la finale di Londra è la più grande delusione della vita sportiva di Tania Cagnotto. Per meno di due punti perde il bronzo nel sincro ai danni delle canadesi Jennifer Abel ed Émilie Heymans, e per soli 20 centesimi di punti è quarta nel trampolino 3 metri ai danni della messicana Laura Sanchez.

Due sconfitte che sono diventate uno stimolo incredibile per Tania Cagnotto: da quella gara ha deciso che avrebbe vinto a tutti i costi una medaglia olimpica. Nel percorso verso Rio 2016 batté per la prima volta le cinesi nel trampolino da 1 metro a Kazan 2015 ed ha fatto un pieno di medaglie europee senza precedenti. Il suo fisico sì è “cinesizzato” perdendo in forza muscolare e guadagnando ancora di più in leggerezza e capacità aerea.
Il 7 agosto sale sul trampolino insieme a Francesca Dallapé e quella interminabile rincorsa raggiunge il suo obiettivo: è argento olimpico nel trampolino sincro. La maledizione era stata abbattuta. Col bronzo è scacciata del tutto, per sempre.

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