Brasile nel caos, proteste contro il governo: evacuati ministeri, schierato esercito
Tensione alle stelle in Brasile, dopo che le manifestazioni nella capitale per chiedere le dimissioni del presidente Michel Temer, coinvolto in un'indagine per corruzione e contro la sua proposta di riforma del mercato del lavoro, hanno cominciato a degenerare in atti di vandalismo. Il governo ha deciso di schierare le truppe in strada a Brasilia per difendere gli edifici governativi. I ministeri sono stati evacuati, dopo che nelle sedi del dicastero dell'Agricoltura e di quello delle Finanze erano stati segnalati anche principi di incendio. Infranti i vetri nell'Esplanadas dos Ministerios. Alcuni dimostranti sono entrati in conflitto con la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni e granate stordenti. Gli scontri avrebbero provocato un morto, 49 feriti e 7 persone arrestati.
Il presidente Temer è stato travolto dalle polemiche dopo la diffusione di una registrazione nella quale autorizzerebbe due imprenditori a pagare una tangente all’ex presidente della Camera, Eduardo Cunha, in prigione, dopo essere stato coinvolto scandalo "Lava Jato" (si parla di una cifra di circa 3 miliardi di dollari pagati ai partiti dal colosso petrolifero statale Petrobras). Alcuni parlamentari hanno già presentato richiesta di impeachment. In tutto ciò, la proposta di riforma del lavoro include l'aumento delle ore di lavoro e la riduzione dei poteri dei sindacati. Da qui, le violente proteste e il dispiegamento di 1.300 soldati e 200 fucilieri navali nelle strade di Brasile. La decisione del capo di Stato, formalizzata da un apposito decreto e comunicata dal ministro della Difesa, Raul Jungmann, è stata criticata tanto dalla maggioranza quanto dall'opposizione. "Spero che la notizia non sia vera", ha commentato il giudice della Corte suprema, Marco Aurelio. Il governo brasiliano ha comunque assicurato che il decreto che autorizza la presenza delle forze armate nelle strade verrà revocato quando l'ordine sarà ristabilito .