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Brasile, giudice sospende la nomina a ministro di Lula

Il giudice Itagiba Catta Preta Neto ha emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina dell’ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, a ministro della Casa civile.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE – Itagiba Catta Preta Neto, il giudice federale brasiliano del quarto tribunale del Distretto federale, ha emesso una sentenza provvisoria che sospende la nomina dell'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, a ministro della Casa civile, ritenendo che il giuramento di Lula, avvenuto stamane a Brasilia, presenta indizi di "irregolarità" e può rappresentare un "intervento indebito nell'attività della polizia, dei pm e della magistratura". Nello stesso provvedimento provvisorio, Catta Preta ha disposto che la presidente Rousseff sia intimata all'"immediata esecuzione" della sua decisione. L'ex ministro Gilberto Carvalho ha dichiarato: "Ci aspettavamo qualcosa del genere, il governo farà subito appello".

Con una mossa attesa ormai da molti, l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha deciso di tornare al governo facendosi nominare ministro dall'attuale presidente e compagna di partito Dilma Rousseff e sfidando di fatto i magistrati che lo stanno indagando per corruzione e riciclaggio nell'ambito dello scandalo Petrobras. Con la nomina infatti Lula acquisisce l'immunità ministeriale e non potrà essere né arrestato né processato dalla giustizia ordinaria ma solo giudicato dalla Corte Suprema brasiliana. Una scelta che sta facendo molto discutere nel Paese sudamericano dove nelle scorse ore migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la manovra.

La situazione più tesa a Brasilia dove migliaia di cittadini si sono concentrati attorno al palazzo sede della presidenza tentando di entrare e scatenando la reazione della polizia che ha sparato lacrimogeni e spray al pepe per disperdere i manifestanti. Le tv locali hanno mostrato inoltre alcuni tafferugli tra un gruppo di manifestanti contro Lula e militanti del Partito dei lavoratori che lo sostiene. Altre proteste più pacifiche sono in corso in varie città del Brasile sa San Paolo a Rio de Janeiro.

A scatenare la reazione di molti brasiliani soprattutto la pubblicazione da parte del giudice simbolo dell'inchiesta, Sergio Moro, di una intercettazione agli atti dell'inchiesta per corruzione. Si tratta di una conversazione telefonica tra Lula e l'attuale presidente Dilma Rousseff in cui quest'ultima avvisa Lula che sta per inviargli il decreto di nomina ministerialea casa, da usare "in caso di necessità". Per il magistrato l'intercettazione sarebbe una chiara prova che la nomina di Lula a ministro è stata fatta solo per ostacolare l'inchiesta a suo carico e la "necessità" di cuis i parla  sarebbe il possibile arresto. Il governo dal suo canto ha vivacemente protestato contro la decisione di diffondere la telefonata privata della presidente, annunciando che saranno prese "misure amministrative e giudiziarie" per porre rimedio "alla violazione palese della legge e della costituzione commessa dal giudice".

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