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Brasile, la sorella di Pamela, morta in Brasile: “Le istituzioni ci hanno abbandonato”

“Telefonate da più parti del globo che ci hanno espresso la loro vicinanza per un dramma che ci ha colpito all’improvviso. Mi dispiace non aver ricevuto un attestato di vicinanza dallo Stato italiano. Mia sorella era un’italiana che lavorava all’estero. Ci saremmo aspettati una telefonata da un rappresentante dello Stato. Invece nulla. Neanche del nostro premier, Matteo Renzi che si dichiara vicino agli italiani”, si è sfogata Valeria Canzonieri.
A cura di C. T.
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pamela canzonieri 2taglio

Chiede rispetto per il dolore della famiglia e denuncia la mancanza della vicinanza dello Stato italiano Valeria, sorella di Pamela Canzonieri, la trentanovenne ragusana trovata morta in Brasile in circostanze ancora da chiarire. "In un momento così triste e difficile che sta attraversando la mia famiglia, per la scomparsa di mia sorella Pamela, la nostra abitazione è invasa solo ed esclusivamente da giornalisti. Nulla da dire per chi lavora, ma chiediamo di rispettare il nostro silenzio dettato da un dolore incolmabile", ha detto la donna, aggiungendo di aver ricevuto "il cordoglio da tutto il mondo": "Telefonate da più parti del globo che ci hanno espresso la loro vicinanza per un dramma che ci ha colpito all'improvviso. Mi dispiace non aver ricevuto un attestato di vicinanza dallo Stato italiano. Mia sorella era un'italiana che lavorava all'estero. Ci saremmo aspettati una telefonata da un rappresentante dello Stato. Invece nulla. Neanche del nostro premier, Matteo Renzi che si dichiara vicino agli italiani".

Valeria si è quindi rivolta direttamente al presidente del Consiglio: "La sensibilità di un politico ad alti livelli come è lei, si vede anche dalla vicinanza che lei offre a chi soffre e a chi è in difficoltà. Noi lo siamo. Ho una sorella in Brasile, e nessuno ci dice cosa dobbiamo fare per riportare il corpo di Pamela in Italia. Caro Renzi, la nostra è una famiglia per bene. Hanno provato ad infangare la memoria di Pamela, ma mia sorella era stimata da tutti, anche in Brasile dove lavorava onestamente. Un'altra italiana emigrata all'estero perchè in Italia non trovava lavoro."

Anche dal consolato, ha denunciato ancora la sorella della trentanovenne, non è arrivata "nessuna indicazione su come muoverci e su cosa fare per riavere Pamela. Dopo tre giorni dalla sua morte ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Notizie che apprendiamo solo dai giornalisti, e non dagli enti dello Stato preposti alle comunicazioni ufficiali. Non credo che mia sorella Pamela sia diversa da tutti gli altri italiani uccisi all'estero. Non vogliamo parate e riflettori puntati. Vogliamo, da italiani, verità sulla morte di Pamela e uno Stato che ci tuteli e ci stia vicino". La mancata vicinanza del governo non è la sola assenza lamentata da Valeria. "Anche il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, ha ignorato la gravità del fatto. Anche in questo caso nessun attestato di cordoglio dal primo concittadino di Pamela", ha aggiunto la donna, che ha ringraziato "solo il Capitano dei carabinieri di Ragusa, Domenico Spadaro, che ci sta vicino seguendo insieme a noi l'evolversi degli eventi chiedendoci sempre di cosa abbiamo bisogno, ed il dirigente della squadra mobile della Questura di Ragusa, Antonino Ciavola".

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