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Bossi e Belsito condannati per truffa allo Stato: la Lega dovrà rimborsare 48 milioni

Umberto Bossi e Francesco Belsito sono stati condannati, rispettivamente, a due anni e sei mesi e a quattro anni e dieci mesi in merito al processo per truffa allo Stato in seguito alla presentazione di rendiconti irregolari al Parlamento.
A cura di Stefano Rizzuti
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Due anni e sei mesi per l’ex leader della Lega Nord Umberto Bossi e 4 anni e dieci mesi per l’ex tesoriere Francesco Belsito: sono le condanne decise dai giudici del tribunale di Genova in merito al processo sulla truffa da 56 milioni di euro ai danni dello Stato. Disposta, inoltre, la confisca di 48 milioni alla Lega. Secondo la posizione dell’accusa, tra il 2008 e il 2010 sarebbero stati presentati dal Carroccio rendiconti irregolari al Parlamento per ottenere fondi pubblici indebitamente. Queste risorse sarebbero state utilizzate, in gran parte, per spese personali della famiglia Bossi.

Condannati anche alcuni ex revisori dei conti della Lega: Diego Sanavio e Antonio Turci a due anni e otto mesi, Stefano Aldovisi a un anno e nove mesi. Cinque anni ciascuno, invece, a due imprenditori: Paolo Scala e Stefano Bonet. L’inchiesta si è aperta nel 2012 e ha portato alle dimissioni di Bossi e dei suoi collaboratori dai vertici del partito. Belsito e i due imprenditori condannati sono accusati anche di riciclaggio per aver portato oltre il confine, in Tanzania e a Cipro, parte dei soldi ottenuti illecitamente.

I giudici milanesi avevano già condannato a inizio luglio, in un procedimento per appropriazione indebita di fondi del partito, Belsito a due anni e sei mesi, mentre una condanna di due anni e tre mesi era stata inflitta al fondatore della Lega. Suo figlio Renzo Bossi era invece stato condannato a un anno e sei mesi per le spese sostenute dalla famiglia con fondi pubblici.

Gli avvocati che assistono la Lega hanno commentato la sentenza sottolineando di voler aspettare “di leggere le motivazioni”, trattandosi di una “vicenda abbastanza complessa”, per cui è necessario “valutare le mosse con gli attuali organi” del partito. “La decisione di confiscare i 48 milioni non è una sorpresa – affermano i legali Stefano Cavanno e Filippo Marcenaro -. Il pm lo aveva chiesto durante il processo. Bisogna vedere adesso se opporci e in che termini a questa richiesta, del resto questa è una sentenza di primo grado”.

Belsito e i due imprenditori condannati sono stati inoltre interdetti dagli impieghi pubblici per cinque anni. I condannati dovranno, infine, rimborsare Camera e Senato, che si erano costituiti parte civile nel processo, rispettivamente di 225mila e 755mila euro.

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