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Boschi in viaggio in Sud America. La polemica: “Campagna per il ‘sì’ a spese dello Stato”

Il ministro è in visita istituzionale in Argentina, Uruguay e Brasile, dove sono previsti incontri con le comunità italiane del luogo in cui Boschi illustrerà i contenuti della riforma costituzionale. Sul viaggio sono subito scattate le polemiche: in molti hanno contestato un viaggio per raccogliere “sì” degli italiani all’estero al referendum, pagato 300 mila euro dai contribuenti. Ma dall’ufficio stampa smentiscono.
A cura di C. T.
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Lunedì scorso il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è partita in visita isituzionale in Sud America. Il viaggio toccherà Argentina, Uruguay e Brasile, dove sono previsti incontri con le comunità italiane del luogo in cui Boschi illustrerà i contenuti della riforma costituzionale. "Non credo che se perderemo questa opportunità molto velocemente ne arriverà un'altra", ha detto durante la prima tappa a Buenos Aires, aggiungendo che "per avere un Paese che funziona meglio abbiamo deciso di rivedere la nostra Costituzione. È un referendum decisivo, potete decidere se cambiare il nostro paese votando sì, o se lasciare le cose come stanno votando no".

Sul viaggio della Boschi sono subito scattate le polemiche. Quello che da più parti è stato contestato è che il ministro avrebbe fatto tutti questi chilometri "per racimolare qualche sì" al referendum del 4 dicembre, provando a incidere sui 4 milioni di votanti circa che vivono in Sud America – e voterebbero per posta circa 20 giorni prima. Il tutto a spese dei contribuenti. Secondo Il Giornale il viaggio sarebbe costato 300 mila euro, calcolando la spesa per "le oltre trenta ore di volo di Stato necessarie per trasportare il ministro delle Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, nelle cinque tappe del suo tour sudamericano finalizzato all'incontro con le comunità italiane". La cifra è rimbalzata di quotidiano in quotidiano. Altri media riportano un comunicato del Pd Argentina in cui viene raccontato l'incontro al teatro Colisseo di Buenos Aires con Boschi "grazie all’impeccabile organizzazione dell’ambasciata generale d’Italia a Buenos Aires con a capo l’ambasciatrice Teresa Castaldo".

A scagliarsi per primi contro il viaggio istituzionale del ministro Boschi sono stati esponenti del Movimento 5 stelle. "Visto che il ministro delle Riforme non è riuscita a convincere gli italiani a votare per una riforma indecente, ora fugge in Sudamerica tentando di irretire i nostri connazionali all`estero. La Boschi potrà evitare le contestazioni e i fischi presi quasi ad ogni dibattito nel nostro Paese, potrà andare anche al Polo Nord, a tentare di convincere gli eschimesi della bontà della sua riforma, ma non riuscirà ad evitare la sconfitta perché la sua legge costituzionale, da lei voluta, è pessima e scritta con i piedi" ha dichiarato il deputato M5s, Andrea Cecconi, membro della commissione Affari costituzionali della Camera, che ha aggiunto la richiesta che Boschi chiarisca "quanto denaro pubblico spenderà per andare a tentare di spiegare l'obbrobrio costituzionale che porta il suo nome, visto che anche insigni costituzionalisti non ne hanno compreso il contenuto". Cecconi ha proseguito dicendo che il M5s ritiene "che utilizzare soldi pubblici, per fare campagna elettorale, sulla sua riforma, a vantaggio del Pd, sia indegno e non rispettoso dei sacrifici che i cittadini stanno facendo per arrivare alla fine del mese. La Boschi si fa i suoi viaggetti a spese nostre, per i suoi interessi, e noi contribuenti paghiamo". Per questa ragione gli esponenti grillini stanno "preparando un'interrogazione parlamentare per chiedere al Governo deludicazioni sulla natura, le motivazioni e i costi di questa pseudo missione diplomatica". Le polemiche sono arrivate anche dalla Lega Nord. Roberto Calderoli ha denunciato che Renzi "sta cercando di circuire i 4 milioni di cittadini italiani all'estero che voteranno per posta tre settimane prima del referendum". Per l'esponente leghista "facciano pure Renzi e la Boschi, ma lo facciano almeno a spese loro o del loro partito, ma non lo facciano con i soldi dei contribuenti costretti a pagare la trasferta intercontinentale alla Boschi e al suo staff ministeriale solo per mere ragioni di campagna elettorale del Pd".

Sulla questione è successivamente intervenuta una nota dell'ufficio stampa del ministro Boschi, secondo cui "in merito a quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa si precisa che la missione in Sudamerica della ministra Maria Elena Boschi, come comunicato la scorsa settimana da questo ufficio stampa con una nota ufficiale, prevede numerosi incontri istituzionali in Argentina, Uruguay e Brasile. Al contrario di quanto scrive il ‘Fatto quotidiano', si tratta di una missione istituzionale: infatti non è in programma nessuna iniziativa di partito". Sulle spese, invece, la nota precisa che "la missione non ha assolutamente un costo di 300mila euro, anche perché al contrario di quanto scritto non è stata effettuata con volo di Stato" e che "la delegazione, composta dalla ministra Boschi e da tre persone dello staff, viaggia solo su voli di linea e in categoria economy: il costo dei voli, compresi quelli interni, è in totale di 12.625 euro per tutta la delegazione. Tutto, come sempre  sarà consultabile online da tutti i cittadini nella sezione ‘Amministrazione trasparente' del nostro sito".

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