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Bonino: “Gli immigrati contribuiscono al nostro Pil per l’8%. Senza di loro come faremmo?”

In un’intervista concessa al settimanale Vanity Fair, Emma Bonino parla della sua malattia, il cancro che l’ha colpita nel 2015, e soprattutto di accoglienza migranti, sostenendo che il governo stia iperseguendo politiche sbagliate: “Il tema immigrazione è stato politicamente manipolato in una situazione razzista-razziale. Questo fa sì che in Italia la gente pensi che siamo invasi”.
A cura di Charlotte Matteini
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"Sto bene, anche se naturalmente sono più fragile. Ho finito la chemioterapia e la radioterapia. Tra qualche giorno dovrò fare una nuova Tac e vediamo come va. Dovrebbe funzionare però". A parlare è l'esponente radicale ed ex ministro degli Esteri del governo Letta, Emma Bonino, che in un'intervista concessa a Vanity Fair ha a lungo parlato della sua malattia, il cancro che l'ha colpita nel 2015, e soprattutto di immigrazione e della questione siriana. Durante la malattia, racconta Emma Bonino, ha scoperto di avere una qualità che non credeva di possedere: la pazienza. "Io sono una impaziente di carattere, non sapevo invece che avrei potuto scoprire di sapere attendere i risultati senza andare in ansia, senza farmi prendere dal panico". Sin dall'inizio della malattia "ho pensato ‘non sono il mio tumore', di lui se ne occupi chi ne ha le competenze. Non sono mai entrata su internet a capire che cos’è un microcitoma e mi sono detta voglio continuare a essere ciò che ero prima, un po’ più fragile ovviamente, ma di questo incidente che mi è capitato se ne occupi chi sa. Ho vissuto mesi in cui sono rimasta seduta su questa poltrona senza che le parti del mio corpo mi obbedissero. Per esempio, dovevo andare in bagno ma i piedi non si muovevano, tanto era lo sfinimento. Oppure ordinavo alla mano di fare una cosa ma poi non succedeva. Sono stata molto tempo sola, lo preferisco quando non sto bene", sottolineando però di non aver mai pensato alla morte, ma soprattutto di aver comunque già redatto un testamento biologico che possa permetterle di decidere per se stessa, di essere libera fino alla fine.

E proprio in relazione ai diritti civili, Emma Bonino spiega che "la sottovalutazione dei diritti civili delle persone, quelle che io chiamo le riforme senza spesa, che attengono alla libertà e alla responsabilità degli individui, per esperienza radicale so che necessitano di anni. Forse la disobbedienza civile di Fabo, Marco Cappato e quelli che sono in lista d’attesa per una morte dignitosa, smuoverà le acque. È una legge di cui abbiamo bisogno, questo è un momento cruciale ma sono convinta che se non insistiamo noi l’oblio è davanti alla porte".

Parlando di accoglienza migranti, Emma Bonino tira una stilettata al governo, una critica già esposta pubblicamente durante la convention del Lingotto organizzata da Matteo Renzi il mese scorso, dove dalla platea torinese ha sostenuto che le politiche intraprese, in particolar modo la non abrogazione totale della legge Bossi Fini, fossero sbagliate e disumane. "No, non ci occupiamo, per esempio, dei rifugiati in modo più legale e umano. La verità è che noi non vogliamo costruire la pace, vogliamo restare in pace e essere lasciati in pace. Senza renderci conto che questo è fallimentare perché quello che succede intorno, si riversa su di noi. Avremmo un bisogno enorme di integrare queste persone, anche per ragioni di declino demografico ma non lo facciamo", spiega l'ex ministro degli Esteri. "Il tema immigrazione è stato politicamente manipolato in una situazione razzista-razziale. Questo fa sì che in Italia la gente pensi che siamo invasi, che abbiamo il 30% di immigrati quando invece, come negli altri paesi europei, siamo intorno all’8%. Inoltre, quelli integrati producono l’8% del nostro prodotto interno lordo. Abbiamo fortunatamente 805 mila figli di immigrati che fanno 35 mila scuole ovvero 70 mila insegnanti. Senza di loro come faremmo?".

Per quanto riguarda la situazione siriana, l'esponente radicale sostiene che dopo le drammatiche esperienze in Iraq e Libia il mondo dovrebbe aver ormai capito che è possibile uccidere un dittatore, ma molto più difficile è ricostruire un Paese. "Inoltre la Siria è preda di diatribe di potenze regionali che dimostrano ancora una volta che il mondo non è solo più Stati Uniti e Russia, esistono delle potenze nate sotto i nostri occhi negli ultimi 20 anni, come il Qatar o lo Yemen. Nel frattempo il livello di crudeltà, di reati contro l’umanità e di crimini di guerra è aumentato in maniera esponenziale. Non dimentichiamoci che già Saddam Hussein aveva gassificato mezzo Iraq.

L'Europa va riformata, sostiene proseguendo Emma Bonino, sottolineando però che l'Ue andrebbe amata di più e non sbeffeggiata tutti i giorni. Sulla Brexit del Regno Unito, poi, Bonino augura buona fortuna al Paese, ma evidenzia che gli inglesi "avranno più da perdere e la loro illusione di un’Inghilterra più mondiale con un rapporto speciale con gli Usa, tutto questo è over. Per noi è un rompicapo che ci consumerà un sacco di energie nei prossimi anni. Personalmente, sono molto impegnata a tenere almeno il mio Paese lontano da derive populiste o razziste e attaccato all’Europa. Va riformata ma insomma per fortuna che c’è. Dovremmo amarla di più invece che sbeffeggiarla tutti i giorni".

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