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Bombe Brindisi, chiesto l’ergastolo per Giovanni Vantaggiato

A Brindisi, tra le ragazze della Morvillo Falcone che indossano una maglietta col volto di Melissa Bassi, il pm ricostruisce il grave gesto compiuto da Giovanni Vantaggiato ormai un anno fa. “L’imputato voleva causare la morte di molte persone”, ha affermato il magistrato.
A cura di Susanna Picone
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A Brindisi, tra le ragazze della Morvillo Falcone che indossano una maglietta col volto di Melissa Bassi, il pm ricostruisce il grave gesto compiuto da Giovanni Vantaggiato ormai un anno fa. “L’imputato voleva causare la morte di molte persone”, ha affermato il magistrato.

Ore 15.35 – “Giovanni Vantaggiato deve essere condannato all’ergastolo”: è la richiesta del procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta pronunciata nel corso dell’udienza al tribunale di Brindisi. L'imputato è chiamato a rispondere delle accuse di strage aggravata dalla finalità terroristica e costruzione e possesso di ordigno micidiale in merito all'attentato di Brindisi, e di tentato omicidio pluriaggravato in merito al posizionamento di una bicicletta con esplosivo nel condominio in cui abita l'imprenditore Cosimo Parato a Torre Santa Susanna. Il procuratore Motta ha sottolineato che debba essere riconosciuta l'aggravante della finalità terroristica.

Va in scena oggi a Brindisi la requisitoria del pm Guglielmo Cataldi nell’ambito del processo a carico di Giovanni Vantaggiato, l’uomo responsabile delle bombe che ormai un anno fa – il 19 maggio 2012 – hanno ucciso la 16enne Melissa Bassi. Il pm, lasciando trasparire anche un po’ di commozione, ha ricostruito quanto avvenne quel tragico giorno dinanzi alla scuola di Brindisi Morvillo-Falcone. “Giovanni Vantaggiato voleva causare una strage il 19 maggio 2012 a Brindisi”: ha detto il pm che ha rammentato alla Corte d’assise la presenza nel fascicolo processuale delle foto che ritraggono “la Beirut in cui era stata trasformata Brindisi”, e delle planimetrie dalle quali si evince la potenzialità dell’ordigno nascosto nel cassonetto. Bombe i cui frammenti sono stati ritrovati a centinaia di metri di distanza. “La collocazione delle bombe nei pressi dell’ingresso pedonale della scuola dimostra la volontà di uccidere dell’imputato”, così Cataldi che ha ricordato che anche nella campagna di proprietà di Vantaggiato a Copertino sono state trovate “ben cinque calotte che dimostrano come siano state effettuate cinque prove prima dell’attentato”.

Volontà stragista e terrorista – Tra l’altro il pm ha anche detto alla corte che è stato lo stesso imputato a sostenere di non aver fatto esplodere gli ordigni di notte “perché non sarebbe servito a nulla”. Questa, dunque, sarebbe la prova della “sua volontà stragista e terrorista”. La prova che Giovanni Vantaggiato avrebbe voluto causare la morte di altre persone oltre alla giovane Melissa Bassi. Intanto, la giovane vittima di Mesagne viene ricordata anche oggi nell’aula del tribunale, dove sono come al solito presenti i suoi genitori: tra il pubblico ci sono cinque delle studentesse che rimasero ferite e che indossano delle magliette bianche con la foto della amica e il loro rispettivo nome stampato sul retro. Sulla maglietta una frase: “Lo sapeva il destino che noi siamo più forti di lui, non dimentichiamo: giustizia”.

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