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Bomba Firenze, artificiere perde mano e occhio: “Non mi arrendo, non lascerò polizia”

Il 39enne gravemente ferito nell’esplosione di un ordigno rinvenuto davanti ad una libreria di Firenze che fa riferimento a Casa Pound ha subito fatto sapere che non intende lasciare il suo lavoro. Nel frattempo le indagini per trovare i responsabili proseguono.
A cura di Biagio Chiariello
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“Non mi arrendo. Qualunque cosa succeda voglio restare in polizia”. Lo avrebbe detto negli istanti subito dopo l’attentato che lo ha visto sfortunato protagonista Mario Vece, l'agente di polizia gravemente ferito all'alba di Capodanno dallo scoppio di un ordigno davanti alla libreria Il Bargello, in via Leonardo Da Vinci, non lontano da piazza Libertà a Firenze. Il 39enne ha perso la mano sinistro e l’occhio destro, ma già pensa al suo futuro nella polizia, stando almeno a quanto scrive Il Corriere della Sera. Del resto l’artificiere ferito nell’attentato di Capodanno “ha appena vinto un concorso per diventare ispettore – racconta un suo collega -. Ha superato le prove in modo brillante e stava per partire per il corso finale, quello che dà il diritto a passare di grado. Era entusiasta, un salto in avanti verso il suo sogno: diventare sostituto commissario”.
Il Cto dell'ospedale di Careggi, dove Vece è ricoverato in terapia intensiva, ha comunicato che l’agente è stabile e "sedato come normalmente avviene a seguito di interventi chirurgici". Intanto ad Acerno, paese della provincia di Salerno dove vivono i suoi genitori, la madre  racconta: “L'ho saputo da mia nuora, la mattina stessa, al telefono – dice la signora Carmela Pellicano – È stato terribile. Per una mamma i figli sono tutto. Ho un’angoscia addosso, mi sento fuori dal mondo”. Poi la donna si dice “preoccupata per il suo stato d’animo post-operatorio. Mio figlio è pieno di vitalità, una persona attiva che fa mille cose”. La moglie di Mario ha invece avuto parole molto dure nei confronti degli autori del gesto. “Chi ha compiuto questo atto terroristico può essere descritto solo con una parola: assassino. Non lo perdonerò mai. Mercoledì Mario dovrà essere sottoposto a un altro intervento chirurgico. Ma mio marito ce la farà perché è abituato da sempre ad affrontare tanti problemi”.

Nel frattempo le indagini sull’attentato di Capodanno a Firenze proseguono. Il procuratore, Giuseppe Creazzo, ha aperto un fascicolo per tentato omicidio. Sembra che l’ordigno esploso tra le mani di Vece  fosse munito di un timer, quindi era programmato a scoppiare in un preciso momento. Nelle ultime ci sono state diverse perquisizioni e sono state ascoltate varie persone vicine all’universo anarchico insurrezionalista. Al momento però non sono stati individuati responsabili e nemmeno sospetti.

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