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Bologna, sgombero all’ex Telecom: ci vivevano 280 persone, oltre 100 bambini

Circa 200 poliziotti e carabinieri hanno iniziato le operazioni di sgombero dell’ex Telecom di Bologna. Collettivi e centri sociali difendono gli occupanti.
A cura di Davide Falcioni
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Non era ancora l'alba quando la polizia ha iniziato le operazioni di sgombero dell'ex palazzo Telecom di via Fioravanti, a Bologna: l'edificio era occupato dallo scorso 4 dicembre da circa 280 persone, ovvero un'ottantina di famiglia. Almeno 100 i bambini che vivevano nella struttura. Le forze dell'ordine sono intervenute con otto blindati: hanno chiuso le strade e dato il via alle operazioni con quasi 200 agenti presenti, tra poliziotti e carabinieri. Molti occupanti, anche minori, sono saliti sul tetto per chiedere di fermare lo sgombero, mentre da poche decine di metri di distanza assisteva alla scena Amelia Frascaroli, assessore al Welfare del Comune di Bologna.

In difesa degli occupanti, che gridavano lo slogan "Mai più senza casa" sono arrivati una trentina di esponenti di centri sociali, partiti della sinistra radicale e collettivi studenteschi, che hanno esposto uno striscione con scritto: "I sorrisi dei bambini non si sgomberano". Il gruppo è stato tenuto a distanza dagli agenti e non sono mancati momenti di tensione intorno alle 8 e 20 e alle 9, quando i militari hanno brandito i manganelli ferendo due persone. Dal canto loro i manifestanti hanno risposto con il lancio di arance alla volta degli agenti.

Quello dello stabile ex Telecom è il terzo sgombero effettuato a Bologna in pochi giorni dopo quelli di via Solferino 42 e del collettivo Lgbt Atlantide dal cassero di porta Santo Stefano. Quella odierna, tuttavia, è stata l'operazione che ha coinvolto il maggior numero di persone visto che all'ex Telecom, come detto, vivevano decine di famiglie, molte delle quali con figli piccoli a carico.

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