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Bologna, il compagno la avvelenò per farla abortire: ora è nato il piccolo Simone

A fine maggio, quando la donna era al settimo mese di gravidanza, il suo compagno le aveva fatto bere del detersivo per lavastoviglie in una bibita. Era terrorizzato dall’idea di dover diventare padre di un figlio malato.
A cura di S. P.
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Ce l’ha fatta a portare avanti la sua gravidanza la donna di 33 anni che lo scorso maggio, quando era incinta al settimo mese, è stata avvelenata dal compagno con cui viveva a Bazzano, nel Bolognese. Venerdì scorso è infatti nato il piccolo Simone. Il bimbo, di 4 chili e 400 grammi, porterà il cognome della sua mamma, mentre il padre che non lo voleva – un uomo di 35 anni – è attualmente agli arresti domiciliari in Valsamoggia, nel Bolognese, dove la coppia stava costruendosi una vita. L’uomo è stato arrestato pochi giorni dopo aver tentato di fare abortire la compagna: lo aveva fatto facendole bere una bibita in cui aveva versato del prodotto per lavastoviglie. Scoperto, aveva motivato il suo folle gesto agli inquirenti con la paura che il bimbo potesse non essere sano. L’amniocentesi, infatti, aveva confermato che il bimbo sarebbe nato con dei problemi.

La donna si è trasferita dalla sua famiglia in Toscana – Quella paura lo avrebbe portato alla decisione di avvelenare la donna che invece, a differenza dell’uomo, era determinata a portare a termine la gravidanza e far nascere il bambino. L’accusa nei confronti del padre del bambino è lesioni dolose aggravate e tentato procurato aborto. E mentre lui dovrà rispondere di quanto compiuto Simone e la sua mamma, che per giorni è stata ricoverata nel reparto di rianimazione del Maggiore, vivranno in Toscana, regione d’origine della donna.

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