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Bologna: divieto di dimora per Gianmarco De Pieri, leader del Tpo

Il provvedimento nei confronti di De Pieri è stato chiesto dalla Procura dopo gli scontri del 18 giugno scorso in viale Aldini.
A cura di S. P.
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Divieto di dimora a Bologna per Gianmarco De Pieri, uno dei volti più noti dell'antagonismo bolognese e leader del Tpo. La Digos della Questura di Bologna ha notificato il provvedimento che è stato disposto dal Gip Letizio Magliaro, su richiesta del Pm Antonello Gustapane, nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri con le forze dell’ordine del 18 giugno, per lo sgombero di una villetta Liberty in viale Aldini. La palazzina, di proprietà di Unifica Holding, era occupata dal collettivo Làbas, legato al Tpo. “Mentre la villetta di viale Aldini è tuttora vuota e abbandonata, si decide di limitare la libertà di chi vive e lotta a Bologna da oltre 20 anni, arricchendo la città con il proprio impegno sociale”, così il centro sociale Tpo ha risposto al divieto di dimora notificato de Pieri.

La denuncia del Tpo – “Le sorprese agostane bolognesi- recita un comunicato – non riguardano solo l’arredo urbano di piazza Ravegnana, come discutono i giornali, ma questioni ben più serie: la Procura colpisce ancora, notificando l’ennesimo divieto di dimora, questa volta al nostro compagno Gianmarco”. Una misura cautelare che segue uno sgombero “a causa del quale – ricordano ancora – vennero rimesse in strada 30 persone che in quello stabile abitavano da molti mesi”. Da anni in prima fila nelle mobilitazioni dei collettivi, de Pieri ha alle spalle diverse denunce. Di recente, l’attivista era stato interessato da un obbligo di firma emesso dal gip di Reggio Emilia in riferimento a un corteo contro la Lega Nord.

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