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Bologna: da oggi è possibile trascrivere i matrimoni gay contratti all’estero

Le persone residenti in città, dello stesso sesso e che si sono sposate all’estero, possono chiedere la trascrizione degli atti attestanti il loro matrimonio nell’archivio di stato civile del Comune di Bologna. Ma è scontro sindaco-prefetto.
A cura di Susanna Picone
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Via libera a Bologna al registro per i matrimoni omosessuali. A partire da oggi 15 settembre le persone dello stesso sesso residenti a Bologna e che si sono unite in matrimonio all'estero, in Europa, possono chiedere la trascrizione degli atti nell'archivio di stato civile del Comune di Bologna. A Palazzo d’Accursio, come stabilito da una direttiva del 30 giugno firmata dal sindaco, da oggi dunque si può richiedere la registrazione: il Comune ha fatto sapere che serve il modulo, bollo da 16 euro, documento di identità, atto di matrimonio originale, ruolo delle Ambasciate e delle Convenzioni dell’Aja del 1961 e di Vienna del 1976. Ma mentre le coppie gay bolognesi possono avviare la pratica, il prefetto Ennio Mario Sodano ha scritto al Comune chiedendo di ritirare il provvedimento. Il sindaco Virgilio Merola, da parte sua, ha detto però di voler andare avanti: “Io vado avanti, la trascrizione non ha effetti legali, ma simbolici. La nostra è una battaglia di civiltà”. Per il sindaco si va avanti anche per dare un messaggio al Parlamento, “perché legiferi su questo tema, per dare certezza del diritto a queste persone”.

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“Il prefetto l'ho informato tempo fa – ha fatto sapere Merola – Questo non è un tema del prefetto, ma risponde a indirizzi ministeriali. È la conferma che c'è una discordanza tra le norme europee e quelle del nostro paese. Questa circostanza dovrebbe convincere il Parlamento ad approvare una legge per dare certezza del diritto a queste persone”. Intanto Rebecca Hetherington e Eleonora Tadolini sono state le prime due donne arrivate oggi in Comune per presentare la loro documentazione e chiedere di trascrivere il loro matrimonio celebrato all’estero nell’archivio di stato civile di Bologna. Pronto anche il senatore Sergio Lo Giudice (Pd), a lungo presidente di Arcigay, che il 27 agosto di tre anni fa ha sposato a Oslo Michele Giarratano.

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