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Bologna, a Salvini vietata Piazza Verdi per il 2 giugno: “Saremo lo stesso in città”

La decisione dopo le proteste dei collettivi studenteschi. Il leader del Carroccio: “Sindaco e Prefetto impauriti dalle minacce delle zecche rosse dei centri a-sociali, saremo comunque in città”
A cura di Antonio Palma
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Il leader leghista Matteo Salvini non potrà essere in Piazza Verdi a Bologna il 2 giugno per il suo annunciato comizio elettorale che chiuderà la campagna elettorale di Lucia Borgonzoni in vista delle elezioni comunali 2016. La Questura del capoluogo emiliano, infatti, dopo un'attenta valutazione dei rischi, ha negato al segretario federale del Carroccio il permesso per la storica piazza bolognese, da sempre simbolo dei movimenti studenteschi universitari, adducendo motivi di sicurezza e di ordine pubblico. Ad annunciarlo è stato lo stesso Matteo Salvini protestando vivacemente contro la decisione. "Ho appena saputo dalla nostra candidata che prefettura e comune ci negano piazza Verdi a Bologna per la chiusura della nostra campagna elettorale giovedì alle 18!", ha scritto infatti il leader leghista, aggiungendo: "Una cosa inaudita, non si può essere in balia delle minacce di cento violenti dei centri sociali!"

Il riferimento è alle proteste dei giorni scorsi da parte dei collettivi studenteschi che avevano promesso battaglia se a Salvini fosse stata concessa la piazza nel cento storico di Bologna. Le associazioni degli studenti avevano chiamato a raccolta tutti, invitando a passare la notte nella piazza "casa" degli universitari in modo da occuparla fisicamente prima del previsto comizio. In realtà quello di Salvini nelle intenzioni non dovrebbe essere un comizio intenso nel senso classico del termine visto che la piazza non rientra tra gli spazi deputati a questa funzione, ma comunque era previsto un assembramento di persone in sostegno del candidato del Carroccio. La Questura però ha deciso che nella piazza non era possibile manifestare in quanto ci sono motivi tecnici, a causa della presenza dei cantieri nella vicina via Petroni, e di ordine pubblico visto che la piazza non è adibita a questo tipo di attività.

"Sindaco e Prefetto hanno vietato la manifestazione della Lega in piazza Verdi a Bologna giovedì alle 18, impauriti dalle minacce delle zecche rosse dei centri a-sociali. Ma piazza Verdi è dei bolognesi o dei delinquenti? Ma può una intera città essere ostaggio di 100 violenti???" ha insistito Salvini assicurando: "È un vergogna ma io giovedì 2 giugno, festa della Repubblica, alle 18 sarò lo stesso in piazza a Bologna". La lega nord infatti si riserva di scegliere un'altra piazza, "dove? Lo diremo mercoledì" chiarisce la Borgonzoni, rincarando la dose: "È allucinante che un’intera città tolleri quello che sta accadendo".

Il Sindaco uscente e ricandidato per il secondo mandato, Virginio Merola, però si tira fuori: "È da una settimana che Matteo Salvini prova a tirarmi in ballo sulla sua decisione di organizzare un comizio in Piazza Verdi. Ha sperato fino all'ultimo che io dicessi di no alla Lega Nord per poi potersi atteggiare a vittime, ma io ho sempre detto che tutti hanno diritto a manifestare il proprio pensiero, in modo civile, e che non è di mia competenza autorizzare manifestazioni".  "Come è normale in una città democratica le autorità preposte hanno deciso sulla richiesta di Salvini. Mi auguro ora che il leader della Lega non aggiunga provocazione a provocazione e rispetti la decisione assunta nell'interesse generale della nostra comunitàha concluso Merola.

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